Anche sabato sono proseguiti i disordini in molte città degli Stati Uniti a seguito dell'omicidio di George Floyd, cittadino afroamericano, da parte di un poliziotto, bianco.

Disordini causati dal fatto che non è la prima volta che la polizia uccide dei neri americani senza un valido motivo, come è accaduto a Michael Brown a Ferguson o a Eric Garner a New York...

Ed a questo bisogna aggiungere che le violenze sono anche la conseguenza di anni di frustrazione causata dalle disuguaglianze socio-economiche e dalla segregazione. Negli Stati Uniti ad essere discriminati non sono solo i migranti, ma anche cittadini americani, perché il colore della loro pelle non è il bianco.


Dove si sono registrati i maggiori disordini sabato? In almeno 30 città degli Stati Uniti. In molti casi, le manifestazioni, inizialmente pacifiche, nel corso della giornata sono poi diventate sempre più violente.

A Los Angeles gli scontri sono stati più accesi, tanto che il governatore della California, Gavin Newsom, ha dichiarato lo stato di emergenza in città, chiedendo l'intervento della Guardia Nazionale, ex militari riservisti. Nonostante il coprifuoco imposto dalle 20 alle 5:30, numerosi negozi sono stati saccheggiati, anche in centro, e sono stati appiccati molti incendi. La polizia ha fatto uso di proiettili di gomma e di manganelli contro i manifestanti, arrestando centinaia di persone. Los Angeles non aveva più assistito a scene simili dal 1992, quando scoppiarono disordini dopo che dei poliziotti, ripresi in un video mentre usavano violenza, senza motivo, durante l'arresto di Rodney King, nero americano, erano stati assolti.

La sindaca di Chicago, Lori Lightfoot, ha imposto il coprifuoco dalle 21 alle 6 fino a nuovo ordine, dichiarandosi "disgustata" dalle violenze, per aver visto manifestanti lanciare di tutto contro i poliziotti.

Ad Atlanta, i manifestanti sono rimasti in strada nonostante il coprifuoco, danneggiando edifici e auto. Decine gli arresti.

Anche a Minneapolis si sono registrati episodi di violenza, ma in maniera minore rispetto ai giorni precedenti. Ad aiutare la polizia a mantenere l'ordine pubblico, è intervenuta anche la Guardia Nazionale. 

Per il secondo giorno consecutivo, moltissimi manifestanti si sono scontrati, anche se solo verbalmente, con i militari della Guardia Nazionale schierati davanti ai cancelli della Casa Bianca a Washington.

Violenti scontri anche a Indianapolis, dove si è registrata una vittima uccisa da un colpo di arma da fuoco, con la polizia che ha detto nessun agente ha fatto ricorso all'uso di armi.

A Filadelfia, 13 agenti di polizia sono rimasti feriti e almeno 35 sono stati gli arresti in seguito agli scontri, con auto della polizia incendiate, negozi saccheggiati e danni agli edifici.

Manifestazioni si sono registrate persino a San Francisco, con la sindaca London Breed che, dopo saccheggi e violenze, ha deciso di imporre il coprifuoco per domenica.

Coprifuoco dichiarato anche a Miami, Portland e Louisville.

Il commento di Trump? Se la prende con il sindaco "democratico" di Minneapolis per non aver schierato prima la Guardia Nazionale, non accorgendosi però che le violenze ci sono state anche dove la Guardia Nazionale era presente. Ma è inutile commentare le dichiarazioni di Trump...