«E' giusto che il governo spieghi a tutti gli attori la volontà di rinnovamento e miglioramento. Abbiamo pensato di cambiare in meglio e questa è un'occasione per confrontarci.

Quella che ci apprestiamo a fare non è una riforma dell'intero sistema sportivo e soprattutto è una riforma che non nasce contro qualcuno, non facciamo leggi ad personam, ma abbiamo fatto questa legge sperando di fare bene allo sport italiano.»

A che cosa si riferiva il sottosegretario della presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento nell'Aula Magna della Scuola dello Sport del Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” dell'Acqua Acetosa, durante la conferenza stampa di giovedì?

Alla presentazione della riforma dello Sport, approvata nell'ambito della legge di bilancio 2019.

Il provvedimento, a detta del Governo, è a vantaggio degli operatori del settore che quotidianamente muovono lo sport italiano. In che modo? Rivedendo il modo con sui è organizzato il CONI, "la sua articolazione territoriale, nonché la sua funzione di governo e controllo dell’attività sportiva nazionale, limitatamente a quella olimpica."

Attraverso la previsione di specifiche deleghe al Governo, gli obiettivi del Collegato Sport sono:
- riordinare la disciplina in materia di limiti al rinnovo dei mandati di vertice degli organismi sportivi;
- adottare misure di riduzione e semplificazione degli adempimenti di natura contabile, amministrativa e burocratica degli organismi sportivi;
- disciplinare la cessione, il trasferimento o l’attribuzione del titolo sportivo;
- riformare e riordinare le disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché del rapporto di lavoro sportivo;
- riordinare le disposizioni in materia di rapporti di rappresentanza di atleti e di società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo;
- semplificare e accelerare le procedure amministrative per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi;
- prevedere la possibilità per le scuole di costituire un Centro sportivo scolastico.

Il nodo principale del provvedimento di riforma del Governo è, in sostanza, il riordino del Coni, il cui perimetro di competenze viene circoscritto esclusivamente alla gestione delle attività relative alla partecipazione/organizzazione dell'Italia alle Olimpiadi e ad altre manifestazioni di alto livello tipo mondiali, europei, ecc.

Il Governo, da parte sua, si occuperà, istituendo una società ad hoc, del resto delle attività a cui il Coni provvedeva e della gestione finanziaria dello sport italiano.

Con tutte le emergenze che ci sono in Italia, perché smantellare il Coni? È una domanda che in molti si fanno, ma a cui nessuno riesce a rispondere... almeno per ora. Ritenendo scontate le finalità politico propagandistiche dell'operazione, ne potremo capire tutte le implicazioni e, di conseguenza, le reali motivazioni solo tra qualche tempo.