«Sono soddisfatto per i contenuti del ‘Piano di azione per il Mediterraneo centrale’, il documento preparatorio reso noto oggi dalla Commissione europea in vista del Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno convocato per il prossimo 25 novembre a Bruxelles». Lo dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che aggiunge: «Il testo mette al centro della discussione alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori e lo fa nella prospettiva già auspicata dal Governo italiano.In particolare mi riferisco alla condivisione dell’esigenza di una più intensa cooperazione con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori, anche attraverso la realizzazione di specifici programmi europei di investimenti su quei territori. Molto significativo il riferimento a una implementazione del meccanismo di solidarietà adottato nel giugno scorso, in considerazione del fatto che la sua applicazione concreta, fino ad oggi, ha dato per l’Italia risultati assolutamente insufficienti. Altrettanto importante l’aspetto relativo a un maggiore coordinamento delle attività di ricerca e soccorso nelle aree Sar, che prevede, come da tempo richiesto dall’Italia, un ruolo anche per gli Stati di bandiera.Sono convinto che si tratti di una valida traccia di lavoro comune ed opereremo già a partire dalla riunione di venerdì prossimo per ogni ulteriore arricchimento del piano di azione europeo».

Così il ministro dell'Interno Piantedosi ha commentato la proposta della Commissione Ue, formulata dalla commissaria agli Affari interni Ylva Johansson, su un piano d'azione relativo alle rotte migratorie nel Mediterraneo centrale.

Questo è quanto dichiarato dalla commissaria Ue:

"In vista del Consiglio straordinario "Giustizia e affari interni" del 25 novembre 2022, la Commissione presenta un piano d'azione dell'UE per il Mediterraneo centrale. Pur sottolineando che sarà possibile trovare soluzioni strutturali solo attraverso un accordo sull'intero pacchetto di riforme in materia di asilo e migrazione attualmente in fase di negoziazione, la Commissione propone una serie di misure operative per porre rimedio ai problemi attuali immediati riguardanti la rotta migratoria del Mediterraneo centrale.Il piano d'azione propone una serie di 20 misure, articolate intorno a tre pilastri, che dovranno essere attuate dall'UE e dai suoi Stati membri. Tali misure mirano a ridurre la migrazione irregolare intrapresa in condizioni di insicurezza, fornire soluzioni ai problemi emergenti riguardanti le attività di ricerca e soccorso e rafforzare la solidarietà riequilibrando le responsabilità tra gli Stati membri. Il piano d'azione completo è disponibile qui.

Primo pilastro: collaborare con i paesi partner e le organizzazioni internazionaliRafforzare la cooperazione con i paesi partner e le organizzazioni internazionali è fondamentale per affrontare le sfide migratorie. L'UE rafforzerà la capacità di Tunisia, Egitto e Libia di garantire una miglior gestione delle frontiere e della migrazione. Rafforzerà la lotta al traffico di migranti e rinsalderà l'impegno diplomatico sui rimpatri, sviluppando nel contempo i percorsi legali verso il suo territorio. Per coordinare tali azioni e massimizzarne l'impatto, l'UE farà miglior uso delle sue strutture di coordinamento e avvierà un'iniziativa specifica Team Europa per il Mediterraneo centrale entro la fine di quest'anno. 

Secondo pilastro: promuovere una strategia più coordinata in materia di ricerca e soccorso 
Il piano d'azione propone misure volte a rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e tutti gli attori coinvolti in attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, avvalendosi del gruppo di contatto europeo per la ricerca e il soccorso annunciato nell'ambito del nuovo patto sulla migrazione e l'asilo. Insieme agli Stati membri interessati, Frontex effettuerà una valutazione della situazione nel Mediterraneo centrale. Sarà garantito un più stretto coordinamento con l'UNHCR e l'OIM. Dovrebbero inoltre essere promosse discussioni in seno all'Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di un quadro ad hoc e di linee guida specifiche per le navi, con particolare riferimento alle attività di ricerca e soccorso.

Terzo pilastro: rafforzare l'attuazione del meccanismo volontario di solidarietà e della tabella di marcia comuneLa dichiarazione di solidarietà approvata il 22 giugno 2022 prevede un meccanismo volontario e temporaneo della durata di un anno, in attesa del futuro sistema permanente previsto dal patto sulla migrazione e l'asilo. Il piano d'azione propone di accelerare l'attuazione del meccanismo, anche per fornire un rapido sostegno agli Stati membri di primo approdo, aumentando la flessibilità, semplificando le procedure e finanziando misure di solidarietà alternative.

Prossime tappeLa Commissione presenterà il piano d'azione al Consiglio in vista del Consiglio straordinario "Giustizia e affari interni" del 25 novembre. L'UE continuerà a seguire con attenzione l'evolversi della situazione lungo altre importanti rotte migratorie verso l'Europa, tra cui la rotta Turchia/Mediterraneo orientale, la rotta Mediterraneo occidentale/Atlantico e la rotta dei Balcani occidentali. A questo riguardo, il piano d'azione potrà fungere da modello per elaborare piani analoghi che affrontino le specificità delle altre rotte migratorie.

ContestoLa presidenza ceca ha chiesto un Consiglio straordinario "Giustizia e affari interni" a seguito dell'incremento degli arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, aumentati di oltre il 50 % rispetto ai dati del 2021. La maggior parte delle persone che sbarcano sulle coste europee mette a rischio la propria vita dopo un viaggio pericoloso e un'operazione di ricerca e soccorso in mare.In questi ultimi anni la Commissione ha fatto progressi nell'affrontare queste sfide grazie ad azioni di sensibilizzazione mirate in paesi terzi quali la Tunisia, l'Egitto e il Bangladesh. Ha creato partenariati strategici, anche con il Niger, per lottare contro il traffico di migranti, potenziare le capacità dei paesi partner, migliorare la cooperazione in materia di migrazione legale e di rimpatri e affrontare le cause profonde del fenomeno migratorio. Da giugno è inoltre operativo un meccanismo volontario di solidarietà mirante a fornire solidarietà mirata ai paesi che si trovano a gestire un numero sproporzionato di arrivi.Il Consiglio "Giustizia e affari interni" svoltosi ad ottobre aveva già affrontato il problema del recente evolversi della situazione lungo la rotta migratoria dei Balcani occidentali, in cui ultimamente si è registrato un analogo forte aumento dei flussi. La discussione si era incentrata, in particolare, sulla politica dei visti nella regione dei Balcani occidentali e sui settori chiave della cooperazione con i partner dei Balcani occidentali, individuando iniziative comuni da attuare per intensificare l'azione europea.I recenti sviluppi sottolineano ulteriormente la necessità di trovare, a livello europeo, soluzioni sostenibili e strutturali alle nostre sfide comuni sulla base dell'approccio globale definito nel nuovo patto sulla migrazione e l'asilo proposto nel 2020. Resta fondamentale garantire l'adozione di queste riforme prima della fine dell'attuale legislatura".

Questo, il link per la lettura in dettaglio del Piano d'azione dell'UE per il Mediterraneo centrale.