Guerra, pandemia, cambiamenti climatici, flussi migratori, diritti umani, elezioni politiche, mercati finanziari: la disinformazione investe ormai tutti gli ambiti dell’attualità e inquina l’ecosistema digitale con fake news, bufale e teorie del complotto. Per combatterla, da sabato 2 aprile (in occasione dell’International Fact-Checking Day) in box-set su Rai Play e da lunedì 4 nel palinsesto di tutti i canali Rai, arrivano le Pillole contro la disinformazione, 11 brevi filmati pensati per promuovere l’alfabetizzazione digitale e lo sviluppo del pensiero critico. La serie Uniti contro la disinformazione è prodotta da Rai Per il Sociale in collaborazione con l’Ufficio Studi e la Direzione Comunicazione: in tutto 30 pillole, che saranno distribuite in tre stagioni, nel corso di una campagna di comunicazione che coprirà i prossimi mesi. Tra i primi 11 titoli spiccano per attualità Nebbia di guerra, sul caos informativo nel conflitto Russia-Ucraina (in onda sulle reti generaliste già sabato 2), e La fabbrica dei troll, breve storia della “disinformazia” post-sovietica. Ma ci si occupa anche di chi non vuole riconoscere il cambiamento climatico (La macchina della negazione), del legame tra movimenti no-vax e complottismo (Infodemia), o della satira presa erroneamente sul serio (Non l’ho “falso” apposta). E ancora: denunce, come quella del segretario delle Nazioni Unite contro chi diffama i migranti (Bugie bianche), alternate ad esempi pratici su come è facile essere manipolati online (A ciascuno il suo bot) e sul business dei sempre più ingannevoli titoli-esca (Soldi facili). E poi l’appello alla tutela dei teenager, molto esposti sui social (Falsi minori), e quello alla prudenza di fronte ai deep-fake, i video falsi altamente realistici che impazzano in Rete (Sesso, bugie e video falsi); fino al grido di allarme di Maria Ressa, premiata l’anno scorso col Nobel per la Pace per la sua coraggiosa battaglia contro il “virus della menzogna” (Nessuna verità senza i fatti). ...
Questa la nota con cui l'ufficio stampa della Rai ha introdotto l'iniziativa poco più di un mese fa. Per chi non avesse visto nessuno dei filmati finora andati in onda, al seguente link è disponibile quello sulla disinformazione che ha per oggetto i migranti.
La conseguenza logica di questa notizia è il rimando, neppure tanto indiretto, a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i più attivi promotori, a partire dai loro profili social, della propaganda anti-migranti... con l'unico scopo di acquisire consenso utilizzando chi non vota e, quindi, persone da cui non possono essere danneggiati in nessun tipo di elezione.
I migranti, per i due populisti ultranazionalisti, campioni dell'estrema destra parlamentare, sono pertanto una specie di uovo di colombo... qualcosa da sfruttare e da cui non temere sorprese... in una qualsiasi urna elettorale.
Quello che però non trova spiegazione, in tutto questo, è come i due politici possano far conciliare l'etica cristiana e cattolica di cui, allo stesso tempo, pretendono di essere paladini e strenui difensori... anche se non perché credenti, ma per una questione di tradizioni!!!
Che Salvini e Meloni vogliano prendere in giro coloro a cui chiedono il voto... ci può stare. Quello che però rimane incomprensibile è che vi siano così tanti italiani desiderosi di farsi prendere in giro... da soggetti simili.
E questo non perché gli italiani dovrebbero votare per partiti diversi da Lega e FdI, ma semplicemente perché se non ci sono partiti che li soddisfino o non li hanno soddisfatti, basterebbe che non andassero a votare... in massa. Sarebbe più intelligente che scegliere soggetti che chiedono voti... mentendo sulla pelle degli ultimi!
Crediti immagine: facebook.com/partitodemocratico/photos/salvini-e-meloni-mentono-ma-i-numeri-no-non-esiste-alcun-legame-fra-presenza-di-/10158071366261896