"La visita della nostra delegazione a Taiwan onora l'incrollabile impegno dell'America nel sostenere la vivace democrazia taiwanese. Le nostre relazioni con la leadership di Taiwan riaffermano il nostro sostegno al nostro partner e promuovono i nostri interessi condivisi, incluso il progresso di una regione indo-pacifica libera e aperta.La nostra visita ribadisce che l'America sta con Taiwan. Recandoci a Taiwan, onoriamo il nostro impegno per la democrazia: riaffermando che le libertà di Taiwan - e di tutte le democrazie - devono essere rispettate".
E più dettagliatamente il perché la Pelosi, cui appartengono le dichiarazioni precedenti, abbia deciso di andare a Taiwan insieme ad una delegazione del Congresso lo ha spiegato in una intervista al Washington Post.
Pelosi e il resto della sua delegazione, nella serata di martedì, sono sbarcati da un aereo della US Air Force all'aeroporto di Songshan, nel centro di Taipei, accolti dal ministro degli esteri di Taiwan, Joseph Wu, e da Sandra Oudkirk, il massimo rappresentante degli Stati Uniti nell'isola.
La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, incontrerà Nancy Pelosi mercoledì mattina per poi pranzare insieme. Pelosi è il primo speaker della Camera degli Stati Uniti a visitare Taiwan dal 1997.
La Cina ha condannato la visita, con una dichiarazione del ministero degli Esteri che ha affermato che danneggia gravemente la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan, oltre a minare le basi politiche delle relazioni Cina-USA e a violare gravemente la sovranità e l'integrità territoriale della nazione. Lo stesso ministero ha reso noto di aver presentato una forte protesta agli Stati Uniti.
Aerei da guerra cinesi hanno sorvolato lo Stretto di Taiwan, mentre l'esercito cinese è stato messo in allerta e avvierà "operazioni militari mirate" congiunte, sia aeree che marittime a partire da martedì notte e lancerà missili convenzionali nel mare a est dell'isola.
Gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche ufficiali con Taiwan, ma sono vincolati da una legge a fornire all'isola i mezzi per difendersi.
Quattro navi da guerra statunitensi, inclusa la portaerei USS Ronald Reagan, si trovano a est di Taiwan, in quello che per la Marina americana è da ritenersi uno schieramento di routine.