"L'ipotesi di sottopormi ad una ampia ed illimitata perizia psichiatrica da parte del tribunale dimostra, per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori fra cui l'imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente pregiudizio nei miei confronti e ben mi fa comprendere quale sarà anche l'esito finale di questo ingiusto processo. La decisione di sottopormi a perizia, non solo medico-legale e cardiologica, ma anche psichiatrica appare al di fuori di ogni logica e del tutto incongrua rispetto alla mia storia e al mio presente. Non posso quindi accettare tale decisione, che è lesiva della mia storia e della mia onorabilità. Si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo, che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza che anche successivamente verrà riconosciuta la assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa. Esprimo, dunque, il mio pieno consenso che il processo si celebri in mia assenza".
Questo è quanto Silvio Berlusconi ha scritto in una dichiarazione depositata al presidente della VII sezione penale del tribunale di Milano, nell'ambito del processo Ruby ter che lo vede come principale imputato per corruzione di testimoni.
Anche nell'ultima udienza che si era tenuta una settimana fa, il difensore del leader di Forza Italia, l'avvocato Cecconi, aveva nuovamente chiesto il legittimo impedimento per il suo assistito, dopo il rinvio chiesto ed ottenuto a maggio a causa delle condizioni dell'ex cavaliere che al tempo erano state definite serie.
Ma in quell'occasione il PM, rappresentato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, era sbottata definendo la malattia di Berlusconi pura e semplice... vecchiaia, "il quadro clinico di un uomo vecchio che nel corso della sua vita ha avuto tante patologie, un uomo molto vecchio, ripeto, con tante piccole fastidiose patologie... ma che se non fosse supportato da una serie infinita di medici e di avvocati sarebbe qui a farsi il processo".
Per questo, i giudici avevano deciso il rinvio per conferire l'incarico a dei periti, un cardiologo e uno psichiatra, che potessero valutare il reale stato di salute di Berlusconi, per capire se effettivamente l'ex cavaliere fosse in grado o meno di partecipare alle prossime udienze.
Con la dichiarazione depositata quest'oggi, il tribunale potrà andare avanti con le udienze senza preoccuparsi del fatto che il leader di Forza Italia non possa parteciparvi per un legittimo impedimento rappresentato dalle sue condizioni di salute.
Ora il collegio dovrà fissare una nuova udienza per andare avanti col dibattimento al posto di quella già fissata per il 17 novembre in cui si sarebbe dovuta discutere, dopo il deposito la perizia sullo stato di salute di Berlusconi.