È di fine maggio la notizia in cui il professore dell'Università di Cambridge Ravi Gupta, membro del New and Emerging Respiratory Virus Threats Group (Nervtag), dichiarava la possibilità di una terza ondata nel contagio da Covid nel Regno Unito a causa della variante indiana, oggi definita "Delta". 

La variante Delta, identificata per la prima volta in India, ora è responsabile di 9 casi di contagio su 10 nel Regno Unito, poiché è all'incirca il 60% più contagiosa rispetto alla variante Alpha, il nuovo nome della variante inglese.

Inoltre, secondo le autorità sanitarie inglesi, le persone contagiate dalla variante Delta hanno due volte in più la probabilità di finire in ospedale rispetto a quelle contagiate dalla variante Alpha.

Nell'andamento giornaliero dell'epidemia da Covid nel Regno Unito, ieri i nuovi casi registrati erano stati 8.125, portandone l'incremento negli ultimi sette giorni al 58,1%, cioè 45.895 casi in una settimana, 16.867 in più rispetto alla settimana precedente. Anche se in relazione ai ricoveri i numeri al momento sono molto bassi, anch'essi iniziano ad aumentare.

Secondo i dati del Public Health England (PHE) citati dal Guardian, solo in Inghilterra sono morte 42 persone per la variante Delta, e di queste 12 avevano ricevuto la doppia dose di vaccino da almeno 14 giorni, mentre 23 non erano vaccinate e 7 avevano ricevuto la prima dose da almeno 21 giorni.

A causa di ciò, il governo Johnson sta valutando di ritardare il ritiro delle ultime restrizioni anti-Covid in Inghilterra previsto per il 21 giugno, che causerebbe la rimozione di  tutte le limitazioni legate ai contatti sociali con la riapertura dei locali notturni e la fine di qualsiasi misura precauzionale in relazione a spettacoli, matrimoni e altri eventi simili.

Secondo la British Medical Association, è da tener conto non solo del fatto che il contagio causa problemi momentanei relativi al numero dei ricoveri, ma anche del rischio per la salute per un gran numero di persone, soprattutto giovani, che in futuro potrebbero avere conseguenze a lungo termine a causa del Covid.
 
E proprio per tale motivo, ritardare oltre il 21 giugno la data per ritirare anche gli ultimi provvedimenti anti-Covid consentirebbe al programma di vaccinazione di avere maggiore efficacia, poiché interesserebbe una maggiore platea di persone in età sempre meno avanzata.

Per questo, non si esclude che il governo Johnson possa spostare di un mese il ritiro delle ultime restrizioni anti-contagio.