Dottori e infermieri sempre di più nel mirino. Nel week end tre nuovi casi di violenza a Napoli, Roma e Palese, in provincia di Bari.
Nel capoluogo campano una dottoressa del 118 è stata aggredita insieme ad altri operatori: presa a schiaffi, pugni e sputi da parenti e amici di due persone cadute da un motorino proprio mentre le stava soccorrendo.
Nella Capitale, all'ospedale Sant'Andrea, il padre di un paziente ricoverato si è scagliato contro la dottoressa di turno minacciandola di morte e stringendole le mani al collo.
A Palese un intero equipaggio del 118 è stato minacciato a lungo da un paziente armato di una spada katana.
Secondo la stima della Fiaso, la Federazione di Asl e Ospedali, sono 3 mila ogni anno le aggressioni a medici e personale sanitario. All'Inail sono stati denunciati 1.200 casi nel 2018.
A rendere noti gli ultimi episodi è stata la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) che avverte: "A rischio è la stessa relazione di cura medico-paziente. "Serve un cambio di passo che restituisca a tutti, medici e pazienti, strutture e organizzazioni in grado di rispondere alle richieste di salute".