Dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera con 321 voti, martedì Conte ha chiesto al Senato di poter continuare la sua esperienza di governo
Martedì sono iniziate in mattinata al Senato le comunicazioni di Giuseppe Conte sulla crisi di governo in atto, dopo che lunedì il presidente del Consiglio dei Ministri ha ottenuto la fiducia alla Camera con 321 voti a favore e 259 contrari, con il gruppo di Italia Viva che ha scelto di astenersi. In totale sono stati 27 gli astenuti.
La seduta di oggi al Senato rappresenta per Conte il passaggio più difficile il passaggio più difficile. A Montecitorio il premier ha chiesto di voltare pagina, appellandosi al supporto di "costruttori" di area "europeista: liberale, popolare, socialista", promettendo di lasciare la delega ai Servizi a un'autorità delegata di sua fiducia e di impegnarsi per "una riforma elettorale proporzionale" e "un grande progetto di riforma fiscale".
Tra i costruttori che ha convinto alla Camera vi è l'onorevole Renata Polverini che, per tale motivo, ha lasciato il gruppo di appartenenza, Forza Italia. Alla Camera, in soccorso del governo hanno votato anche 7 ex deputati 5 Stelle non iscritti ad alcun gruppo: si tratta di Piera Aiello, Nadia Aprile, Silvia Benedetti, Rosalba De Giorgi, Alessandra Ermellino, Lorenzo Fioramonti e Raffaele Trano.
Anche al Senato, Conte ha fatto appello ai presenti in Aula per supportare l'esecutivo, in modo da evitare così il ricorso al quirinale, le consultazioni ed il rischio di un ritorno alle urne. Queste le sue parole:
"Questo Governo intende perseguire un progetto politico chiaro e preciso, che mira a modernizzare il Paese, migliorando le sue infrastrutture materiali e immateriali, compiendo la transizione energetica e digitale, potenziando l'inclusione sociale, il tutto nel segno dello sviluppo sostenibile: sarà la nostra stella polare. Chi ha idee, progetti, volontà di farsi costruttore, insieme a noi, di questa alleanza votata a perseguire lo sviluppo sostenibile sappia che questo è il momento giusto per contribuire a questa prospettiva.Questa alleanza sarà chiamata a esprimere un'imprescindibile vocazione europeista; ne potranno far parte solo le forze politiche disponibili a operare questa chiara scelta di campo contro le derive nazionaliste e le aspirazioni sovraniste. Questa alleanza esiste già, perché c'è già una base solida di dialogo alimentata dal MoVimento 5 Stelle, dal Partito Democratico, da Liberi e Uguali: è una base di dialogo che sta dimostrando la saldezza del suo ancoraggio, l'ampiezza del suo respiro proprio in occasione della temperie generata da questa crisi.Sarebbe un arricchimento per questa alleanza - voglio affermarlo molto chiaramente - poter acquisire anche il contributo politico di formazioni che storicamente si collocano nel solco delle migliori tradizioni europeiste e penso a quella liberale, popolare, socialista. Attenzione, però, chiediamo un appoggio limpido e trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico.Certo, i numeri sono importanti, oggi ancora di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese. Ripeto, i numeri sono importanti e oggi lo sono in modo particolare, ma ancora più importante è la qualità del progetto politico e noi chiediamo a tutte le forze politiche e anche ai parlamentari che hanno a cuore il destino dell'Italia. Aiutateci a ripartire con la massima celerità. Aiutateci a rimarginare al più presto la ferita che la crisi ha prodotto nel patto di fiducia instaurato con i cittadini".
Al Senato la maggioranza assoluta è di 161 voti, ma il sostegno al governo sembra oscillare fino a questa mattina tra 154 e 156 voti.
A ribadire la posizione dei renziani, l'intervista di Maria Elena Boschi al Corriere: "Questa non è una questione personale, in ballo c’è l’Italia. Abbiamo posto i temi di cui nessuno parla: soldi per la sanità attraverso il Mes, riapertura delle scuole, incentivi per il lavoro anziché sussidi. L’Italia si gioca il futuro adesso, non tra un anno. Adesso bisogna spendere bene i soldi del Recovery plan, rimandare i ragazzi a scuola, vaccinare le persone, sbloccare i cantieri, sostenere le realtà economiche chiuse. Adesso. Abbiamo chiesto al governo una visione per i prossimi anni, ci hanno risposto con la caccia ai responsabili. Noi vogliamo risolvere la crisi economica, sociale e sanitaria. Se il governo ha altre idee o vuole perseguirle con altre maggioranze vada pure avanti senza di noi".