Scienza e Tecnologia

Campi flegrei, bradisismo e terremoti, cosa fare?

Tutta l'area dei Campi Flegrei e Pozzuoli, da alcuni mesi convive con uno sciame sismico che si sta ripetendo periodicamente.

Il primo periodo flegreo risale a circa 29mila anni fa, con l’eruzione dell’Ignimbrite Campana (Tufo grigio campano). La più grande eruzione d’Europa verificatasi negli ultimi 200 mila anni sconvolse tutta la Campana e interessò oltre 150mila chilometri di superficie terrestre, dando origine a oltre 100 miliardi di mc di materiale eruttivo.

Ad essere interessata fu un'area di due milioni di mq  dove ceneri e lapilli arrivarono fino al Mediterraneo centro-orientale per poi raggiungere Russia e  Romania.

Cos'è il bradisismo?

Si tratta di  un fenomeno legato al vulcanismo consistente in un periodico abbassamento (bradisismo positivo) o innalzamento (bradisismo negativo) del livello del suolo. Si riconosce osservando la riva del mare,  con l'emersione o sommersione del suolo, di edifici ecc. 

In occasione della colorazione rossa del lago d'Averno, situato proprio nei Campi flegrei, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dichiarò:

Il lago d’Averno, Campi Flegrei, è rosso. Ha mutato colore verso fine marzo.

Questo fenomeno – di cui si va amplificando la visibilità (mediatica) in questi giorni anche perché avvenuto “vicino” al lentissimo bradisismo in atto o all’attività sismica – Non è legato al medesimo bradisismo né ad altri fenomeni vulcanici. E’ un fenomeno stagionale, passeggero, abbastanza frequente (se ne ha memoria anche lo scorso anno), ed è dovuto alla proliferazione di certi tipi di alghe ed eutrofizzazione del lago in concomitanza di certe condizioni cimatiche. Ciò finisce col conferire all’acqua quella colorazione rosso-bruna.

Bradisismo e terremoto nei Campi flegrei, cosa fare?

Gli abitanti di quelle zone, ormai convivono con la paura. Lo sciame sismico non è il solo fenomeno naturale a destare preoccupazione. La denominazione flegrei si riferisce proprio ad un'attività antica di caldarole, fumarole e vulcani attivi su tutta l'area.

Il punto è l'informazione, lo studio. Il punto è l'abusivismo, la costruzione di case dove non si poteva, ma non sono solo questi i punti. 

Se qualcosa dovesse succedere, come ci insegna il passato, tutta l'Europa sarebbe interessata. Persino quei simpatici padani, che sperano che il Vesuvio dimezzi la popolazione napoletana. Sperano, forse, che lava, fuochi e distruzione non arrivi pure da loro?

I campi flegrei sono come una polveriera, piena di esplosivo, gas letali, magma. Come in altre parti d'Italia e forse, del mondo bisognerebbe evacuare alcune zone, combattere seriamente l'abusivismo edilizio, mettere in sicurezza intere zone. Ma poi, siamo al sicuro? No. Mai.  In nessuna parte d'Italia e del mondo.  Questo è il punto. 

Bisogna informarsi, conoscere le vie di fuga, le norme dettate dalla protezione civile, capire di più, conoscere. In questo paese, dopo le catastrofi si parla a vuoto sulle possibili soluzioni. E' successo ad Ischia, come in Romagna e sempre subito dopo tragedie annunciate. La storia d'Italia è anche questa: abusivismo, scarsi controlli e prevenzione, impianti obsoleti, guasti per mancata manutenzione, ignoranza generalizzata, incapacità della politica, condoni ecc. ecc.

Autore Giovanna Angelino
Categoria Scienza e Tecnologia
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