Una vera e propria processione quella che ha accompagnato Giorgia Meloni alle consultazioni indette dal Quirinale sulla formazione del nuovo governo.
D'altra parte, tra presidenti e segretari di partito ognuno accompagnato anche - se disponibili - dai propri capigruppo di Camera e Senato non poteva essere altrimenti, considerando che la coalizione di destra-centro era composta da Fratelli d'Italia, Lega Salvini Premier - Partito Sardo d'Azione, Forza Italia, Civici d'Italia – Noi Moderati (UDC - Coraggio Italia - Noi con l'Italia - Italia al Centro) – MAIE” del Senato della Repubblica.
La curiosità, da parte dei media, era rappresentata dalla possibilità che Berlusconi iniziasse a prendersi la scena durante o dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni, da ieri designata dai gruppi parlamentari alleati come unica rappresentante autorizzata a rilasciare dichiarazioni... e così è stato. E per non correre rischi Meloni ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti presenti, come invece è consuetudine.
Ecco che cosa ha detto Giorgia Meloni al termine della consultazione con Mattarella durata poco più di dieci minuti:
"Abbiamo convenuto col presidente Mattarella sulla necessità di dare un nuovo governo alla Nazione nel minor tempo possibile, perché le urgenze sono moltissime, nazionali e internazionali. Tutta la coalizione che non a caso si è presentata insieme ha dato una indicazione unanime proponendo al presidente della Repubblica la sottoscritta come persona incaricata di formare un nuovo governo. ... Già da ora annunciamo che siamo pronti perché vogliamo procedere nel minore tempo possibile possibile. Attendiamo ora le determinazioni del presidente della Repubblica, che ringraziamo per il suo magistero".
Successivamente, ai giornalisti si è presentato il portavoce del capo dello Stato, Giovanni Grasso, che ha fatto sapere che Mattarella comunicherà le sue decisioni nel pomeriggio.
Pertanto il nuovo governo, salvo sorprese e nuove rivelazioni sulle dichiarazioni di Berlusconi ai suoi parlamentari, potrebbe già giurare tra sabato e domenica.
"Pronti a prendere per mano il nostro splendido Paese",
ha commentato sui social, successivamente, Matteo Salvini. Una dichiarazione che più che un auspicio, per molti potrebbe avere il sapore di una minaccia.