Elon Musk, al momento dell'acquisto di Twitter, aveva parlato di voler trasformare il social come in una app con cui poter fare tutto. Ecco così spiegato il motivo per cui la società di San Francisco oltre ai tweet adesso voglia occuparsi anche di pagamenti online.

E che non sia una boutade lo dimostra l'aver avviato il processo di richiesta negli Stati Uniti delle licenze necessarie per iniziare a offrire servizi fintech come transazioni peer-to-peer, conti di risparmio e carte di debito.

Oltretutto, la mossa è indispensabile per poter compensare la vertiginosa diminuzione delle entrate pubblicitarie che prima dell'injgresso di Musk garantivano a Twitter introiti annuali intorno ai 5 miliardi di dollari.

Nel 1999 Musk ha co-fondato X.com, una delle prime banche online che in seguito è diventata parte del gigante dei pagamenti PayPal