Mentre oggi durante l'interrogatorio alla Procura di Agrigento la comandante della Sea-Watch 3 Carola Rackete ha spiegato agli inquirenti che quanto da lei fatto fosse finalizzato unicamente al dovere di soccorrere e portare in salvo le persone salvate in mare (abbandonate dall'intera Europa), l'armatore sociale di Mediterranea Saving Humans, Alessandro Metz, ha annunciato di essersi rivolto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni perché si faccia piena luce sugli attacchi informatici che il sito di Mediterranea ha subito nei giorni scorsi.

Questo è quanto ha dichiarato Alessandro Metz: "Gli IP dei computer da cui è partito l'attacco informatico che, il 9 luglio scorso, ha sabotato per oltre due ore il nostro sito erano tutti della zona di Mosca.

Questo atto di pirateria e le moltissime segnalazioni, partite nell'arco di pochi minuti, che hanno fatto sospendere per una settimana la raccolta fondi promossa via Facebook, mostrano l'esistenza di una rete organizzata, dotata di cospicue risorse e probabilmente di coperture da parte di apparati istituzionali, che interviene a comando per colpire in Internet le attività di solidarietà e soccorso in mare.

Noi non ci arrendiamo, e non intendiamo fermarci, in mare così come in rete... Ma vogliamo la verità su questi attacchi e le complicità di cui godono. Per questo presenteremo un circostanziata denuncia alla competente Polizia Postale.

Intanto abbiamo bisogno del sostegno di tutti, sulla raccolta fondi attivata su Facebook e sul nostro sito www.mediterranearescue.org".