Dopo il portavoce, Trump cambia anche il capo di Gabinetto con Kelly che sostituisce Priebus
Il Capo di Gabinetto della Casa Bianca, considerando il sistema politico, può essere paragonato ad una sorta di primo ministro del governo francese. Nominato direttamente dal Presidente, ne coordina il personale ed è uno dei suoi più importanti consiglieri, se non il più importante. Insomma, per farla breve, quello di Capo di Gabinetto è uno dei ruoli chiave all'interno dell'amministrazione Usa.
Venerdì, appena sbarcato dall'Air Force One dopo una visita a Long Island, Donald Trump ha annunciato di aver deciso di nominare nuovo capo di Gabinetto della sua amministrazione, il generale in pensione dei Marine John Kelly, finora a capo del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale.
Kelly andrà a sostituire nell'incarico Reince Priebus, anch'egli presente sull'Air Force One insieme a Trump, che però non ha rilasciato alcun commento al riguardo. Secondo quanto riportato dalla CNN, sarebbe stato lo stato Priebus a dimettersi dopo gli attacchi, ritenuti da molti sorprendenti e fuori luogo, che gli erano stati rivolti dal nuovo portavoce della Casa Bianca, Anthony Scaramucci, che lo aveva indicato come fonte principale da cui venivano fatte trapelare indiscrezioni alla stampa su quanto avveniva a Washington, al civico 1600 di Pennsylvania Avenue.
Prima la sostituzione del portavoce Spicer, adesso, dopo pochi giorni, quella del capo di Gabinetto Priebus. Non certo un caso. Evidentemente, Donald Trump ha individuato in loro le principali cause delle sue difficoltà politiche che sono culminate con quella che è possibile definire disfatta in relazione alla riforma della sanità.
Può darsi che le opinioni di Spicer e Priebus non fossero coincidenti con quelle del resto della squadra. Ma se questo fosse il reale motivo della loro defenestrazione, è chiaro che la linea politica di Trump, in futuro, sarebbe assecondata solo dal più bieco servilismo. Una possibilità non certo tranquillizzante considerando le uscite, spesso bizzarre e fuori luogo, del presidente degli Stati Uniti.
Se nella sua amministrazione d'ora in avanti non ci sarà più alcuna voce critica, Trump potrebbe trasformarsi nel classico elefante all'interno di un negozio che vende cristalleria. E che non sia un'ipotesi irreale ne fa da riprova il nuovo "stile" comunicativo di Scaramucci, più adatto alla "chiarezza" tipica del far west che alla diplomazia di Washington.