La priorità nazionale in termini di istruzione è quella di ridurre il forte gap di apprendimenti e competenze che esiste in alcune regioni, come in termini di "merito" c'è da riqualificare il valore di diplomi e titoli di studio.
Nel 2022 le commissioni per gli esami di Stato sono state 13.703, per un totale di 27.319 classi coinvolte. Quest'anno è cosa certa che saranno 3 i commissari esterni come esterno sarà il presidente, tutti scelti dal Ministero e non dalla scuola.
E non sappiamo ancora se la scelta verrà "semplificata" demandando tutto agli Uffici Scolastici Regionali con commissari esterni e presidenti del posto.
Ma quanto costerebbe ritornare ai commissari esterni di altre regioni, cosa che sarebbe inderogabile se vogliamo ancora un Sistema di Istruzione nazionale?
Basta il conto della serva.
Tre commissari esterni per 14mila commissioni sono in tutto 42mila docenti a cui si aggiungono 14mila presidenti, cioè in tutto i trasfertisti sarebbero al massimo 56mila.
Oltre alle spese di viaggio a loro compete, ogni giorno, la Diaria del pubblico impiego forfettaria di 46,48 euro, le Spese di vitto e alloggio per un massimo di 180,75 euro, altre spese fino a 15,49 euro. Cioè un massimo di 242,72 euro a testa più le spese di viaggio.
Essendo poco meno di 56mila i presidenti e commissari esterni agli esami di Stato, la spesa per il Ministero sarebbe inferiore ai 15 milioni di euro.
Dunque, i soldi ci sono ... ma c'è anche la voglia di vedere quali statistiche formative locali verranno fuori con ... mezza commissione che arriva da tutt'altra regione?