Il criminologo a proposito di lotta alla criminalità organizzata ritorna sul rischio di gestione dei fondi del Pnrr da parte delle mafie. Ai microfoni di Radio 3 Vincenzo Musacchio ha precisato le modalità con cui le mafie sfrutteranno la crisi pandemica e la trasformeranno in una grande opportunità, mettendo le mani su una cospicua parte dei fondi europei che arriveranno in Italia. In tal senso, si sono già organizzate a livello territoriale nei Comuni e nelle Regioni dove i fondi saranno spesi.
Servono controlli e monitoraggi continui e costanti per evitare che tali risorse finiscano in mani sbagliate. Le infiltrazioni avverranno ovunque sia possibile anche nei piccoli Comuni del Sud e del Nord. L’attuale livello di guardia è troppo basso. C’è di fatto una fase di stallo della lotta alle mafie. Il moderno crimine organizzato oggi è transnazionale, non si insedia più soltanto nei territori d’origine, ma trova terreno fertile e proficuo anche a livello nazionale ed europeo dove individua le imprese in difficoltà e a buon mercato e se ne appropria con nuove metodologie criminali che prevedono la permanenza nell’azienda degli attuali proprietari in modo da garantire la copertura di legalità alla stessa.
Le nuove mafie hanno compreso che ridurre il tasso di violenza le rende maggiormente invisibili e la fa scomparire persino dal dibattito politico. Lo Stato e la società civile si stanno dimenticando della loro esistenza. Le mafie silenti purtroppo per noi sono le più pericolose e le più letali ed utilizzando i metodi corruttivi arrivano dove in passato non arrivavano neanche con la violenza.
Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra.