"Più la Russia usa il terrore contro l'Ucraina, peggiori saranno le conseguenze che ne subirà".

Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy, ha titolato le dichiarazioni da lui rilasciate nella notte di domenica 20 marzo.

A meno di nuovi sviluppi nelle prossime ore, continua infatti da parte della Russia una sistematica attività di bombardamenti indiscriminati sulle città ucraine per minare la resistenza della popolazione, visto che l'esercito non è in grado di avanzare... anche perché se lo facesse sarebbe costretto ad abbandonare il controllo delle aree in precedenza occupate: cercare di controllare militarmente l'Ucraina con un esercito costituito da meno di 200mila soldati è un'impresa impossibile, come dimostrano le immagini seguenti.

La resistenza di tutta l'Ucraina non era stata prevista dalla Russia e Putin è così ricorso al piano B per occuparla: raderla al suolo, partendo dalle città principali. Non è una novità, lo ha già fatto in Cecenia, anche se in quel caso noi occidentali lo abbiamo dimenticato in fretta e adesso diciamo che Putin è cambiato!

Quindi, anche stamani, le sirene che annunciano nuovi bombardamenti hanno suonato negli oblast di Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Zaporizhzhia, Kiev, Leopoli, Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volyn, Cherkasy, Zhytomyr, Vinnytsia, Odessa. In pratica, in tutto il Paese.

E nell'ambito di questa strategia genocida, va segnalato che a Mariupol è stata colpita anche una scuola d'arte, nel distretto di Livoberezhny, che ospitava circa 400 persone tra donne, bambini e anziani, che adesso sono intrappolate sotto le macerie. Non si sa attualmente se vi siano o meno sopravvissuti. L'edificio è andato distrutto. 

E che quello messo in atto dai russi sia un genocidio lo ha detto anche la vice primo ministro ucraina Olha Stefanishyna, intervistata da una tv britannica, che ha ricordato che il numero di civili ucraini uccisi dai russi è enormemente maggiore rispetto a quello dei suoi soldati. Nonostante ciò il Paese continuerà a resistere.

Per farlo l'Ucraina non solo deve combattere contro i sabotatori russi che operano militarmente, ma anche contro quelli operano politicamente. Per questo, per tutta la durata del periodo di legge marziale, Zelensky ha dichiarato che il Consiglio di sicurezza e difesa ha sospeso tutte le attività di 11 partiti politici filo-russi, compresa la piattaforma di opposizione "pro life" (Ricorda qualcosa? Appartengono alla stessa banda di nazionalisti che si sono riuniti a Verona tempo fa, con il caloroso benvenuto e sostegno dato loro dagli estremisti di destra italiani che non bisogna però chiamare fascisti).

In Ucraina si aprono anche dei corridoi umanitari, ma i russi li ostacolano o li chiudono, come il convoglio di autobus in viaggio per evacuare i residenti di Mariupol. Secondo il consiglio comunale di Berdyansk, il convoglio che da Zaporizhzhia si stava dirigendo a Berdyansk per raccogliere i residenti in fuga di Mariupol è stato fermato dalle forze di occupazione russe vicino al villaggio di Azovske, a tre chilometri da Berdyansk. Anche gli aiuti umanitari alle città della regione di Kherson non sono potuti arrivare a destinazione, a causa delle truppe russe.

Non solo. Nell'ultima settimana - secondo una dichiarazione del consiglio comunale di Mariupol rilasciata sul proprio canale Telegram - diverse migliaia di residenti della città portuale sul mare d'Azov sono stati deportati in territorio russo. Le agenzie di stampa russe hanno a loro volta detto che negli ultimi giorni degli autobus hanno trasportato diverse centinaia di persone, definite da Mosca rifugiati, da Mariupol in Russia.

E a questo punto diventare russofobi sarebbe da considerare una colpa?

Inoltre, se l'occidente non può intervenire militarmente, fin quando continuerà a sostenere economicamente la Russia acquistandone petrolio e gas? Non è arrivato il momento di dire basta?


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