La Dell’Orto (carburatori) si propone come un esempio di buona globalizzazione: ha costruito infatti una grande fabbrica in India per competere nel mercato indiano, ma senza delocalizzare, senza cioè smantellare lo stabilimento italiano, aumentando per giunta anche l'organico nel nostro Paese. L’accesso all’India, deciso in piena crisi nel 2008, è stato utile a far crescere il gruppo e probabilmente anche a salvarlo.