Il criminologo Vincenzo Musacchio all’Agenzia europea “Euro Desk” evidenzia il pericolo emergente delle mafie albanesi in Unione europea.

L'Albania è tra i maggiori produttori di cannabis in Europa da oltre un decennio. È uno Stato fondamentale per il transito dell'eroina proveniente da Oriente, così come per quello della cocaina proveniente dall'America Latina. Le alleanze con i narcos sudamericani, la 'ndrangheta e i produttori di eroina, consentono loro di gestire grandi quantità di sostanze stupefacenti di alta qualità ma a prezzi molto concorrenziali.Hanno strutturato un sistema autonomo che ha in sé il traffico, la lavorazione e la distribuzione.  Controllano oggi una quota significativa del traffico di stupefacenti in Europa. Dominano nella rotta balcanica che è determinante nel traffico di stupefacenti provenienti da Turchia, Iran, Afghanistan e Pakistan. Gli stupefacenti arrivano via terra attraverso la Macedonia del Nord, la Grecia e il Montenegro.Le organizzazioni criminali albanesi sono dominate dalla componente familiare in pieno stile mafioso (cd. modello ‘ndrangheta). Gli albanesi oggi sono tra le organizzazioni criminali più potenti d'Europa. Sono collusi con politici e funzionari di Stato e sono in grado di influenzare le elezioni orientando il voto.  Alternano la violenza alla corruzione e hanno contatti con reti criminali turche, kosovare e montenegrine.Sono presenti in Italia, Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito. La criminalità organizzata albanese interagisce anche con i cartelli dell'America meridionale e centrale (colombiani e messicani).Queste nuove mafie stanno diventando sempre più potenti sia per la carenza di capacità di combatterle della magistratura albanese sia per la predominante corruzione che attanaglia il Paese.  Tutto ciò conferma gli attuali scarsi progressi nella lotta alla criminalità organizzata da parte dell’Albania.

Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni ’80.