L'Istat stima che il dato congiunturale del fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, a giugno diminuisca del -0,2% a seguito di una flessione su entrambi i mercati (-0,3% sul mercato interno e -0,1% su quello estero).
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a giugno gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per l'energia (+3,4%) e per i beni di consumo (+0,5%) mentre si registrano flessioni per i beni strumentali (-1,7%) e per i beni intermedi (-0,6%).
Nel secondo trimestre, l'indice complessivo risulta invece in crescita del +6,2% rispetto al trimestre immediatamente precedente (+6,2% sul mercato interno e +6,1% su quello estero).
Corretto per gli effetti di calendario, il dato tendenziale del fatturato totale cresce del +18%, con incrementi del +19,1% sul mercato interno e del +15,7% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2021.
Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per l'energia (+68,4%), per i beni intermedi (+23,0%) e per i beni di consumo (+14,4%), più contenuti per i beni strumentali (+5,1%).
Tutti i settori di attività economica mostrano una crescita in termini tendenziali, ad eccezione dei mezzi di trasporto.
Con riferimento al settore manifatturiero, a giugno si stima che l'indice destagionalizzato del fatturato in volume registri un calo in termini congiunturali (-1,6%).
Corretto per gli effetti di calendario, il volume del fatturato per il comparto manifatturiero cresce in termini tendenziali del +1,6%, registrando un incremento molto più contenuto di quello in valore (+17,3%).