La variante del virus inglese è quella più presente attualmente in Italia ed è destinata nei prossimi mesi a diventare ancora più presente e prevalente.
In Francia causa tra il 20% e il 25% dei contagi, mentre in Germania addirittura il 30%, in Italia ha raggiunto il 17,8%. Questo è il risultato preliminare della "flash survey" dell’ISS , del ministero della salute e dei vari laboratori delle Regioni.
Per fare questa l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni italiane di selezionare dei sotto campioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del ministero della Salute dello scorso 8 febbraio.
I campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione.
“Il risultato medio – scrive l’Iss in una nota - è in linea con quello di altre survey condotte in Europa. Il range di prevalenze sembra suggerire una diversa maturità della sub-epidemia determinata probabilmente da differenze nella data di introduzione della variante stessa. È presumibile pertanto che tali differenze vadano ad appiattirsi nel corso del tempo. La necessità di monitorare attentamente la prevalenza di questa variante - prosegue la nota - deriva dalla sua maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale. Un attento monitoraggio ci consentirebbe, assieme al rafforzamento delle misure di mitigazione, di contenere e arginare gli effetti della nuova variante mentre si prosegue con le vaccinazioni, che restano comunque efficaci anche contro il virus mutato”.
A breve nei prossimi giorni verranno effettuati altri controlli per verificare la velocità di diffusione della nuova variante.
Infatti Il virus muta continuamente e sono già state isolate centinaia di varianti, recentemente anche negli Stati Uniti, anche se la maggior parte di queste non cambia le caratteristiche del virus.
La vigilanza deve restare alta però per individuare, come viene già fatto, quelle che potrebbero peggiorare la situazione in termini di trasmissibilità, sintomatologia o sensibilità nei confronti di vaccini e anticorpi, tenendo presente che questi ultimi possono essere comunque modificati per adeguarli alle versioni più pericolose.
Questo è quanto ha dichiarato al riguardo Massimo Galli, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano:
"È molto probabile che questa mutazione sostituirà tutte le altre, anche se non abbiamo la sfera di cristallo. Un invito in più ad essere prudenti nei comportamenti e ad accelerare nella campagna vaccinale".
Non sembra che questa variante del virus abbia una maggiore predilezione per bambini e giovanissimi, ma l'Iss sottolinea la sua pericolosità non tanto in termini di sintomatologia quanto in relazione ad un aumento di trasmissibilità dl contagio in tutte le fasce di età. Comunque esistono numerosi studi ancora in corso ed il quadro non ancora del tutto chiaro.