La lista degli indagati per il collo di Genova chiama in causa anche il distratto Toninelli
All'annuncio, generico, dei 20 indagati per il crollo del ponte Morandi, è seguito dopo poche ore quello dell'elenco dettagliato contenente i loro nomi. Elenco che ha anticipato la notifica ai diretti interessati che, probabilmente, solo in giornata verranno ufficialmente informati dell'indagine nei loro confronti. Così vanno le cose in Italia. Riportiamo di seguito la lista dei nomi che ha pubblicato il Corriere.
Gli indagati relativi ad Autostrade e società collegate.
Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia e Autostrade per l’Italia;
Paolo Berti, direttore operativo centrale di Autostrade;
Michele Donferri Mitelli, capo delle manutenzioni di Autostrade;
Stefano Marigliani, direttore del Primo Tronco di Autostrade;
Stefano Marigliani, responsabile del progetto di retrofitting di Autostrade;
Paolo Strazzullo, ex direttore delle manutenzioni di Autostrade;
Mario Bergamo, Autostrade;
Riccardo Rigacci, Autostrade;
Fulvio Di Taddeo, Autostrade;
Massimo Meliani, Autostrade.
Oltre ai manager di Autostrade, sono stati indagati anche i responsabili di Spea Engineering, società controllata da Atlantia, che realizzò il progetto di rinforzo del viadotto:
Massimiliano Giacobbi,
Massimo Bazzarelli,
Emanuele De Angelis.
A quelli sopra citati, vanno aggiunti anche coloro che avevano la responsabilita di controllare quel tratto autostradale per conto dello Stato.
Roberto Ferrazza, provveditore per le opere pubbliche di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Lo stesso che il ministro Danilo Toninelli aveva nominato alla guida della presidenza della commissione d'inchiesta voluta dal Governo sul crollo del ponte Morandi;
Salvatore Bonaccorso, dirigente del provveditorato opere pubbliche di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta;
Ai precedenti si aggiungono i nomi di alcuni dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Danilo Toninelli:
Vincenzo Cinelli, direttore generale per la vigilanza;
Mauro Coletta, suo predecessore;
Carmine Testa, capo ufficio ispettivo territoriale;
Giovanni Proietti, funzionario;
Bruno Santoro, funzionario.
Nel caso che nelle prossime ore questi nomi venissero confermati, come è molto probabile che sia, è quasi certo che non mancheranno le polemiche nei confronti del Governo e, in particolare, del ministro delle Infrastrutture Toninelli.
Il fatto di aver nominato a capo della Commissione d'inchiesta sul crollo del ponte Morandi il responsabile della struttura che doveva verificare le condizioni di quel tratti di rete autostradale e l'operato di Autostrade era apparso inopportuno e sorprendente, già qualche settimana fa. Adesso che l'architetto Ferrazza è finito pure tra gli indagati, per il ministro Toninelli non si preannunciano giorni facili.
Non solo. Già poche ore dopo il crollo, Toninelli ha iniziato una campagna contro Autostrade e il suo principale azionista attribuendo ad essi la totale ed esclusiva responsabilità di quanto accaduto, dimenticandosi che anche il suo ministero deve controllare e verificare l'operato dei concessionari.
Il procuratore Francesco Cozzi che gestisce l'indagine, invece, pensa che anche il MIT abbia delle responsabilità in merito a quanto accaduto a Genova. Possibile che Toninelli non se ne sia reso conto prima di rilasciare quelle sue esternazioni che sono continuate fino ad un paio di giorni fa, ma che da ieri, curiosamente, si sono interrotte?
E come giudicare politicamente quanto accaduto? Mentre Toninelli brindava a champagne per aver stracciato il contratto dell'Air Force Renzi dopo - sue parole - una lunga ricerca degli atti che erano alla base di quel leasing, non è forse possibile rinfacciargli di aver perso del tempo su un provvedimento di facciata, utile alla propaganda politica, e di aver però dimenticato di metter mano a faccende più serie che riguardavano molto di più la qualità della vita dei "cittadini" a cui i 5 Stelle dicono di dedicarsi con tanto impegno?