L’amore in ogni sua sfumatura che si lega in maniera indissolubile alla vita e alla passione, in una sorta di triangolo della bellezza ma anche della fragilità. Sono i componimenti di Giovanna Bodini, precisamente quarantacinque, raccolti nell’opera “Carezze dell’anima - Frammenti di vita in versi”, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore, a richiamare l’essenza e la delicatezza di un sentimento che è cuore pulsante dell’esistenza. L’amore incondizionato che va al di là dei sensi, fra anime affini e predestinate. «Le carezze sono le mie poesie - racconta l’autrice di Vigasio (Verona), tutor dell’apprendimento - al cui interno è racchiusa la mia anima. I frammenti di vita sono le tante situazioni vissute che mi hanno fortemente ispirata e portata a comporre questa silloge, dedicata a mio padre, grande figura di riferimento per me».
L’autrice, attraverso la scrittura, mette a nudo la propria anima, anche a costo di essere giudicata, perché la penna imprime nero su bianco le emozioni del cuore, con estrema naturalezza. Solo così riesce a penetrare ferite e piaghe prima inaccessibili, per trasformare la realtà in bellezza. E Giovanna di sofferenza ne ha conosciuta tanta dopo la malattia e la scomparsa del padre. La scrittura è diventata, così, salvifica; luce e consolazione; rifugio e ascolto; fedele compagna di viaggio. Nella Prefazione, Cosimo Damiano Damato, regista e sceneggiatore attivo soprattutto nel mondo del teatro, parla di luce sacra e scrive così: «Si cerca la luce. Quando il tempo sacro appare mortale. Si cade nel buio, destinati alla caduta in attesa della cura. Ci si può commuovere guardando l’infinito e ogni energia di luna rimasta al buio di tutto quel che confonde e non è nell’apparente bagliore. L’eterno è la memoria dell’altissimo, al di là del cielo, oltre orizzonti perduti. Ci si può difendere al buio, nella paura di perdere la certezza di una mano, il timore dell’abbandono di notte, quando il silenzio si fa pace».
E’ così che realtà e fantasia si intrecciano nella scrittura, tanto da creare qualcosa di trascendentale. «Ogni autore, me compresa - afferma la poetessa - ha un suo mondo da raccontare, legato strettamente e profondamente alle proprie esperienze di vita, a ciò che prova, sente in termini di percezioni ed emozioni». E anche il linguaggio di Giovanna Bodini è così, proprio come la sua anima: sensibile e delicato, genuino e spontaneo, per arrivare dritti al cuore di chi legge. E’ frequente l’uso della rima, per dare musicalità e rendere piacevoli e più leggeri temi importanti; figure retoriche come l’assonanza, il climax ascendente, le metafore e le similitudini, la personificazione. Un gioco di parole e con le parole, che vengono accostate e intrecciate, quasi a creare una sorta di disegno o ritratto, cercando di immortalare ciò che più l’autrice vuole comunicare, talvolta in modo evidente, talvolta più nascosto. «Al lettore mi piacerebbe trasmettere la mia essenza, in tutta la sua bellezza e profondità. Creare una sorta di connessione dove il lettore stesso riesca a sentire come sua quella determinata poesia, immedesimandosi e provando in quel momento benessere. Uno dei miei obiettivi di vita più grandi è far stare bene le persone e credo che anche la poesia sia un canale ed uno strumento per trasmettere bellezza nel senso più elevato e raffinato del termine».