Primo passo: lasciare che il prezzo della benzina aumenti.
Secondo passo: lamentarsi del prezzo della benzina.
Terzo passo: convocare consiglio dei ministri per affrontare il problema del caro carburante.
Benvenuti nel magico mondo di Giorgia Meloni. Quella che era pronta.

Così il deputato Pd ha ricordato le ultime mirabilia, in questo caso relative ai prezzi dei carburanti, di Giorgia Meloni e del suo governo, che da quando è entrato in carica ha progressivamente rimesso le accise (che dall'apposizione la premier diceva di voler azzerare) che il governo Draghi aveva parzialmente eliminato per contenere i prezzi e, di conseguenza, i prezzi di gasolio e benkzina sono di nuovo schizzati alle stelle.

Secondo quanto riporta il Codacons, in autostrada il prezzo del gasolio in modalità servito in molti distributori ha superato i 2,4 euro al litro, arrivando a toccare i 2,5 euro sulla A14, mentre in base agli ultimi prezzi comunicati tra ieri e oggi dai gestori al Ministero delle imprese, sulla A1 la verde arriva a costare 2,369 euro al litro col servito, il gasolio 2,449 euro.

Naturalmente, il governo, dimenticandosi di quanto fatto negli ultimi due mesi, incolpa della situazione una non meglio precisata speculazione, elencando a supporto ben 2.800 irregolarità nella definizione dei prezzi alla pompa da parte della rete dei distributori registrate dalla GdF a partire da marzo 2022! 

Peccato però che i prezzi dei carburanti siano aumentati solo dopo che Meloni e i suoi ministri sono entrati in carica.

Adesso che la situazione è diventata insostenibile, il vicepremier Salvini ha annunciato che nelle prossime ore il Consiglio dei ministri valuterà un possibile intervento per calmierare i prezzi.