Politica

Moto d'acqua e non solo: il disastro di Matteo Salvini

La persona che stava riprendendo la moto d'acqua della polizia sulla spiaggia di Milano Marittima viene avvicinata da due uomini che si qualificano come poliziotti, chiedendo prima e minacciando poi chi fa il filmato di smettere di riprendere la scena adducendo ragioni di "privacy".

I due poliziotti non volevano che venissero riprese le immagini del figlio di Salvini che, grazie al padre lì presente, stava facendo un giro, da passeggero, su una moto d'acqua della polizia.

I poliziotti, evidentemente su richiesta del padre ministro che voleva dimostrare al figlio che lui in Italia tutto può, si sono visti costretti a far divertire su un mezzo di servizio - in opera - il sì tanto illustre pupo, per non dispiacere al padre.

Naturalmente, quei poliziotti ci andranno di mezzo... proprio per colpa del ministro da cui dipendono, ma che ancora non ha ben compreso i limiti del proprio incarico.

Divenuta pubblica l'impresa, dopo che il video è stato postato su Repubblica, Salvini è intervenuto con queste parole: «Mio figlio sulla moto d'acqua della Polizia? Errore mio da papà, nessuna responsabilità va data ai poliziotti, che anzi ringrazio perché ogni giorno rischiano la vita per il nostro Paese».


Che Salvini sia un personaggio inadatto e dannoso per rappresentare l'interesse pubblico lo dimostra però un'altro fatto, stavolta riportato sul Corriere, che parla di una donna, a Milano, che si è vista minacciare solo per aver cercato di aiutare una persona distesa a terra, ma che non era un italiano.

È l'avvocato Beatrice Bordino che domenica mattina, da poco passate le 11, portando a spasso i suoi due cani sul pratone della via Taverna vicino al fiume Lambro, si accorge di un uomo a terra, sdraiato in posizione innaturale, a faccia in giù. Quindi decide di aiutarlo.

Non era sola. Però, al contrario di quanto faceva lei, le altre persone non solo non stavano aiutando l'uomo, ma quasi gli camminavano sopra.

Ma c'è di più. Un gruppo di persone a pochi metri di distanza inizia addirittura a minacciarla: «Brutta tr.., lascialo lì».

L'avvocato non se ne cura, e cerca di spostare l'uomo, un giovane ecuadoriano di nemmeno 30 anni che inizia a muoversi lentamente, ubriaco quasi sicuramente, ma bisognoso di soccorso.

Nessuno l'aiuta. Allora la donna prende il telefono per chiamare un'ambulanza. A quel punto qualcuno dal gruppetto, le dice: «Se osi chiamare l'ambulanza ti meniamo maledetta tr... Bisogna lasciarli morire questi immigrati di m... Ricordati che i soccorsi li paghiamo noi contribuenti, mica questi negri».

«Lavati le mani che ti prendi le malattie». Tra le persone, anche una signora di 70 anni che invece si rivolge al cielo invocando la giustizia divina: «Spero che Dio ascolti le mie preghiere e che affondi tutti i barconi!».

L'avvocato non crede a quello che le sente, pensando che quella gente sia impazzita, tanto che dice loro: «Guardate che esiste l'omissione di soccorso!».

Apriti cielo: «Ho avuto paura che mi picchiassero». Due addetti dell'Amsa le dicono in faccia: «Nessuno vuole venire a lavorare qua, sporcano tutto e poi tocca a noi pulire».
Allora l'avvocato ferma due vigili a cui spiega l'accaduto. Risposta: «Ce ne sono tanti...»

Alla fine arriva un amico del ragazzo che si trova a terra e, a fatica, riesce a farlo camminare e a portarselo via.


E questo dovrebbe essere normale? E questo sta accadendo per caso? Non è così. Il risultato di quanto sopra descritto è tutta colpa di Matteo Salvini e della sua propaganda becera e falsa, oltre che della cretineria degli sprovveduti a 5, anzi, a 5 milioni di Stelle che lo hanno e lo stanno supportando in questa regressione verso il razzismo e il fascismo.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Politica
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