Il grande imbroglio.

Se fino a qualche tempo fa il PD campano era la cassaforte di voti dell'intero Stivale, oggi tale "privilegio " vacilla. Una debacle dovuta essenzialmente alla gestione di un partito affidata solo ed esclusivamente all' "effervescenza" di Vincenzo De Luca.

Nel corso degli anni abbiamo assistito a una corsa al potere senza esclusione di colpi, senza scrupoli e soprattutto venendo meno a quel senso etico - politico che ha imposto il dominio De Luca a 360 gradi. Oggi, l'inchiesta che coinvolge direttamente uno dei due figli, quella di Napoli sulle ecoballe, prospetta la fine di un Impero evidentemente costruito su basi poco trasparenti.

Un dominio fatto di voti e di supremazia che specialmente a Salerno e provincia, hanno trovato l'habitat ideale. Far conoscere i fatti spesso significa inculcare nell’opinione pubblica “il dubbio” su argomenti di vitale importanza nella vita quotidiana. Quando i mis/fatti poi, riguardano la politica e personaggi legati a essa, allora il tutto si fa più interessante. Gli stessi politici che puntualmente ritroviamo a ricoprire ruoli istituzionali nei vari apparati pubblici. Un circolo vizioso legato a un sistema birichino, una ragnatela fitta di risvolti tesa a tenere in piedi quel circolo vizioso chiamato PD.

Un imbroglio in grande stile che dalla città si estende e si rafforza in tutta la provincia, specialmente a sud di essa, trovando la sua essenza nel glorioso Vallo di Diano, terra di conquista e contenitore di voti di un PD sempre più targato Vincenzo De Luca. Ecco, il dominio deluchiano il quale, nel corso del tempo si è assestato, divenendo fonte di corruzione e di imbrogli. Un perfetto cocktail tra incarichi e numeri elettorali, requisito indispensabile per la stagnazione del “qui comando io”.

Dicevamo, numeri elettorali, nomi a tutti i costi e, costi quel che costi, devono arrivare. Un dominio assoluto basato sul compromesso tra il Palazzo e i “Capo Bastone” che reggono gli equilibri in ogni “Circolo” e, come dicevamo prima, garantendo i numeri per continuare l’egemonia.

Una farsa che va dai tesseramenti (quasi sempre falsi) alle primarie, fatte di nomi e cognomi di gente ignara della politica e delle sue macchinazioni, persone spesso prese a casaccio da ”database” di noti professionisti e fatte votare a loro insaputa. Questo il PD che "oggi" finisce sotto la lente d'ingrandimento della magistratura che a differenza di "ieri" indagherà senza il fiato sul collo.