La cronaca di un giorno particolare.

È primavera inoltrata a Torino, in Borgo Vanchiglia, lo storico e vivace quartiere degli artisti, dove tra atmosfere anni ’50 e ’60 ancora riecheggia il coinvolgente swing di Fred Buscaglione.

C’è una casa, una modesta casa di ringhiera a due passi dal Po. Tante vite che si affacciano e si intrecciano intorno a un cortile. Sono vite normali, come tante, ognuna con la propria storia fatta di ansie, sogni speranze gioie ricordi, e sofferenze nascoste di cui nessuno saprà nulla. Chi sono, cosa vivono quelle persone che ci stanno accanto anche per anni; a distanza di un piano o anche solo di una porta? Quelle persone che a volte incrociamo per le scale.

C’è un uomo che, nella sua felice solitudine, ascolta; ognuno può essere felice a modo suo, e lui ascolta la voce del cortile. Ma sa fare anche di più, ha imparato a riconoscere i passi su quelle scale; li interpreta e immagina storie.

Sono storie di momenti felici, di angoscia e indifferenza, di ambizione e solitudine, e di drammi; come “quel giorno”, quel giorno in cui in Via Balbo accadde…