Dopo Gaza il Libano: Israele si sta adoperando perché il conflitto si estenda a tutto il Medio Oriente
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante una conferenza stampa a Mosca ha avvertito che i bombardamenti indiscriminati di aree residenziali in Libano da parte di Israele porteranno inevitabilmente a una catastrofe umanitaria, simile a quella in corso a Gaza, sottolineando che gli attacchi hanno già causato numerose vittime.
"Ciò porterà inevitabilmente a un disastro umanitario, molto simile a quello a cui stiamo assistendo a Gaza", ha affermato.
Interrogato sulla probabilità di una grande guerra regionale, in seguito all'uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah da parte di Israele, Peskov ha risposto:
"Le probabilità sono molto alte".
Al contrario, il segretario di Stato americano Antony Blinken, dopo aver definito il leader di Hezbollah come un "terrorista efferato", ha dichiarato che a seguito del suo assassinio "la regione e il mondo saranno più sicuri senza di lui"!
Evidentemente, alle prese con una grave crisi schizofrenica, Blinken ha poi insistito sul fatto che "la diplomazia rimane la strada migliore e unica per raggiungere una maggiore stabilità in Medio Oriente", aggiungendo che gli Stati Uniti continueranno a lavorare "urgentemente" per garantire un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza.
Se si cerca di ridisegnare il diritto internazionale in base alle convenienze geopolitiche, come dimostrano le dichiarazioni sopra riportate, allora il cosiddetto occidente democratico, quello che difende i buoni dai cattivi, finisce per prendere lezioni dalla Russia... il che è un paradosso, ma è quello che sta accadendo oggi.
Inoltre, mentre Blinken è affetto da schizofrenia, Biden è affetto da demenza senile, tanto da aver dichiarato di esser certo che Israele non effettuerà un'invasione di terra in Libano, mentre Gallant la dà per imminente e mentre Netanyahu invita gli iraniani a ribellarsi al regime degli ayatollah, senza mancare di minacciare morte e distruzione da parte di Israele.
Parlando lunedì alle truppe delle brigate di fanteria e di quelle corazzate nel nord di Israele, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha lasciato intendere che l'esercito si sta preparando a lanciare un'offensiva di terra contro Hezbollah, forse già nelle prossime ore.
"L'eliminazione di Nasrallah è un passo molto importante, ma non è tutto. Utilizzeremo tutte le capacità che abbiamo", ha detto Gallant. "Voi fate parte di questo sforzo".
Il capo di stato maggiore delle IDF, Herzi Halevi, non è stato meno incisivo, dichiarando, qualche ora prima, che l'esercito sarebbe entrato nei villaggi che Hezbollah ha preparato come avamposti militari, con infrastrutture sotterranee, punti di raccolta e rampe di lancio.
Naturalmente, Israele continua il genocidio a Gaza dove il numero ufficiale dei morti ha raggiunto i 41.615 e quello dei feriti è arrivato a 96.359. Anche oggi nuove vittime si sono aggiunte al terribile bilancio a seguito dei nuovi bombardamenti che mirano a radere al suolo il 34% degli edifici che nella Striscia di Gaza è rimasto ancora in piedi.
E lo stesso dicasi del genocidio in atto in Cisgiordania, dove l'attività terroristica ebraica è portata avanti oltre che dall'esercito anche dai cosiddetti coloni, altri delinquenti che in kippah e peot, mitra alla mano, pretendono di rubare ciò che vogliono.
Oggi, questi criminali che si fanno scudo della patente di ebrei per continuare a delinquere oltre che ammazzare, in un quartiere di Gerusalemme est hanno iniziato a distruggere gli edifici di alcune attività commerciali, mentre in Cisgiordania hanno avviato le procedure per il furto di altri 6mila ettari di territorio palestinese. E, per chi non lo sapesse, sempre in Cisgiordania vogliono pure distruggere una chiesetta tirata su alla meglio, perché devono rubare anche quel pezzo di terra.
E tutto questo accade perché ci sono dei complici, in occidente, che definiscono antisemita chiunque denunci i crimini che commettono gli ebrei israeliani, invece di applicare immediate sanzioni allo Stato canaglia di Israele.