L'ambizioso Progetto culturale "Verona900" è stato ufficialmente presentato nei giorni scorsi (in presenza del Sindaco - Federico Sboarina - e dell'Assessore alla Trasparenza e Demanio - Edi Maria Neri - accompagnati dal Presidente e curatore del "Museo della Radio" - Francesco Chiantera) presso la monumentale sede di Porta Vescovo, la storica "porta" cittadina che l'Unesco ha inserito nel proprio patrimonio artistico.
Il "concept" da cui il Progetto "Verona900" trae ispirazione è riconducibile all'obiettivo primario di garantire il pieno recupero (con conseguente riqualificazione) di un importante patrimonio storico e culturale del capoluogo scaligero - rappresentato dall'area di Porta Vescovo e, nel complesso, dal caratteristico e tradizionale quartiere di Veronetta - "aprendolo" a sinergie con il tessuto sociale circostante nel segno dell'innovazione tecnologica (nella consapevolezza - che non dovrà mai venir meno - del ragguardevole valore architettonico ed urbanistico che contraddistingue l'intera zona, a partire proprio dalla maestosa "porta" di accesso alla città per chi proviene dal Veneto orientale).
Il Progetto "Verona900", nato per iniziativa del "Museo della Radio" (che ha temporaneamente trasferito a Porta Vescovo la propria sede - versando al Comune un regolare canone di concessione d'uso - in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione a Porta Nuova, che diverrà la sua sede stabile nei prossimi anni), è strutturato in 3 diversi filoni o proposte culturali.
In primo luogo ci si propone di dare un meritato lustro a protagonisti di primo piano della tradizione lirica veronese, tenori che nella loro carriera hanno avuto l'opportunità di esibirsi su palcoscenici anche internazionali ma che vengono spesso "dimenticati" (o non sufficientemente collocati in una posizione di rilievo) nella memoria storica della città: si pensi ad esempio ad interpreti come Giovanni Zenatello, Nino Martini, Nino Ederle o Giuseppe Lugo. Di essi sono esposti, al "Museo della Radio" di Verona, costumi ed oggetti di scena originali e non mancano reperti unici sotto il profilo documentale (come i simpatici telegrammi con cui comunicavano tra loro Zenatello e Martini in collegamento tra Verona e New York).
All'interno del Museo sono in bella evidenza alcune gigantografie di Maria Callas - ingrandimenti di originali foto d'epoca - ripresa ad esempio mentre è a passeggio sul "Liston" in piazza Bra con il marito, il noto imprenditore scaligero Giovanni Battista Meneghini.
Un' altra sezione del "Museo della Radio" è dedicata allo storico e tradizionale quartiere di Veronetta; in questa sezione possiamo ad esempio ammirare - tra gli altri oggetti e cimeli esposti a Porta Vescovo - il vecchio proiettore che veniva utilizzato all'interno del Cinema "Smeraldo" (rimasto attivo sino agli anni '60 in via XX Settembre).
Un terzo filone espositivo - destinato probabilmente a caratterizzarsi come il più dinamico e perennemente "in divenire" - viene invece riservato a tutti i cittadini veronesi, amanti dell'arte, che abbiano il desiderio di esporre per qualche periodo le loro Opere (dipinti o sculture) nella Galleria allestita all'ingresso del monumento.
E proprio a partire da questa sera - rigorosamente previa prenotazione onde evitare, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di prevenzione sanitaria, il rischio di assembramenti - Ports Vescovo ed il "Museo della Radio" di Verona apriranno le porte ai visitatori (come primo atto nella nuova fase successiva al "lockdown" per il "Covid 19") consentendo l'accesso a gruppi contingentati di 25 persone: dalle ore 21.00 , oltre alla possibilità di ammirare gl storici cimeli esposti all'interno del Museo, ai visitatori verrà anche offerta l'opportunità di vivere un'esperienza culturale di primario spessore tramite il coinvolgimento in una serie di serate/evento (ed appuntamenti a sfondo musicale ed artistico) in cui si darà spazio soprattutto a vólti noti della tradizione lirica veronese.
In simultanea - e sin dai primissimi istanti della serata/evento di inaugurazione prevista per oggi - chi non sarà presente tra i 25 invitati selezionati dagli organizzatori potrà comunque accedere virtualmente ad una visita guidata (con immagini 3D e descrizioni vocali a titolo totalmente gratuito) collegandosi via Web al sito del "Museo della Radio" di Verona che - lo ricordiamo - costituisce una rara collezione (unica al mondo nel suo genere) comprendente oltre un migliaio di reperti e cimeli risalenti a diverse epoche, tra cui alcuni preziosi "memorabilia" ormai assurti al ruolo di veri e propri oggetti di culto per gli appassionati (si pensi - ad esempio - all'antenna usata a suo tempo da Guglielmo Marconi per i primissimi esperimenti in chiave "wireless", di cui l'inventore della radio fu pioniere ed antesignano).
Il "Museo della Radio" di Verona, nato nel 1999, può contare ogni anno su una media di visitatori il cui numero supera complessivamente le 10.000 unità ed è l'unico ad essere ufficialmente riconosciuto dagli eredi di Guglielmo Marconi come la più rappresentantiva esposizione museale in grado di ripercorrere e rievocare fedelmente i vari passaggi storici che hanno segnato l'evoluzione del mezzo radiofonico dalla fine dell' '800 sino ai giorni nostri.
Oltre a poter accedere alla visita virtuale del Museo, gli appassionati (nello specifico i cultori dell'arte fotografica) hanno ancora a disposizione poche ore - sino alle 24 di domani, 19 giugno - per partecipare al Concorso "La nuova Verona" in cui verranno premiate le migliori immagini dedicate al rinnovato aspetto della città (nelle sue bellezze naturali e monumentali) nell'attuale periodo di rinascita che - a partire da queste ultime settimane - ha fatto seguito alla lunga fase di "lockdown" causata dall'emergenza per la diffusione del "Covid 19".
Gli invitati questa sera all'evento inaugurale a Porta Vescovo (dalle ore 21.00) saranno accompagnati - nella loro visita al "Museo della Radio" - dalle note di alcuni brani interpretati in passato dal Tenore veronese Giovanni Zenatello, la cui diffusione avverrà attraverso alcuni grammofoni d'epoca presenti all'interno della struttura espositiva.