In occasione del funerale di Willy Monteiro Duarte che si è tenuto sabato a partire dalle ore 10, il Sindaco di Paliano, il Comune in provincia di Frosinone dove il ragazzo abitava, ha decretato  il lutto cittadino. 

Il rito officiato dal vescovo di Tivoli e Palestrina, Mauro Parmeggiani, è stato organizzato presso il Campo Sportivo Comunale "Piergiorgio Tintisona", in via Palianese Sud.

Nel rispetto del volere espresso dalla famiglia del ragazzo, è stato vietato l'ingresso alle telecamere e a qualsiasi tipo di ripresa della cerimonia che, immancabilmente, è stata fatta comunque.

La famiglia di Willy aveva poi chiesto di effettuare opere di bene al posto di omaggi floreali e, per chi lo avesse desiderato, di partecipare al funerale indossando una maglia o una camicia bianca, come simbolo di purezza e gioventù - cosa che è avvenuta - secondo la tradizione di Capoverde [da cui la famiglia proviene], dove il bianco esprime il lutto per la morte di un giovane.

«Un fatto esecrabile che stamane ci vede riuniti insieme e per il quale il nostro cuore è profondamente scosso e colpito», ha detto durante l'omelia il vescovo Parmeggiani. «Perché questa morte barbara e ingiusta non cada nell'oblio, impegniamoci tutti a riallacciare un patto educativo a 360 gradi. Chiediamo a Dio anche la forza per saper un giorno perdonare chi ha compiuto l'irreparabile. Perdonare ma anche chiedendo che essi percorrano un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre e in luoghi, come ad esempio le carceri, che devono essere sempre più ambienti di autentica riabilitazione dell'umano».

Al funerale, in rappresentanza della regione Lazio ha partecipato il presidente Nicola Zingaretti, insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha voluto essere presente in rappresentanza del Paese.

Questo è quanto dichiarato da Zingaretti: «Ora bisogna solo far sentire alla famiglia la vicinanza di tutti e pretendere presto giustizia. La Regione Lazio sosterrà i familiari per le spese legali e uno degli istituti alberghieri del nostro territorio sarà dedicato a Willy».

Questo è quanto dichiarato da Conte:«Oggi sono qui in rappresentanza del Governo, ma oggi c’e’ qui tutta l’Italia, che ama questa famiglia umile e operosa. Abbiamo seguito tutti questa vicenda di efferata violenza, non possiamo sottovalutarla ne’ minimizzarla, assolutamente no. Non possiamo degradarla a singolo episodio isolato. Dobbiamo guardarci in faccia e maturare piena consapevolezza che ci sono alcune frange, alcune sacche sociali fragili della popolazione, che coltivano la mitologia della violenza e della sopraffazione. Questa consapevolezza deve mobilitarci tutti, a tutti i livelli: famiglie, genitori, insegnanti, politici, giornalisti. Tutti dobbiamo lavorare per un comune obiettivo: contrastare questa mitologia fino ad estinguerla».


Per quanto riguarda la vicenda giudiziaria, per i quattro arrestati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro la notte tra sabato e domenica scorsi, il capo d'imputazione sarà di omicidio volontario. La modifica del capo di imputazione, da omicidio preterintenzionale, è stata decisa dalla procura di Velletri.

«Gabriele Bianchi ha sferrato a Willy un calcione all'addome che l'ha fatto cadere a terra e non lo ha fatto più respirare, poi tutti, lui, il fratello più piccolo Marco, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, l'hanno colpito ancora. Willy è morto tra le mie braccia, non ha avuto nemmeno il tempo di rendersene conto».

Questo, in un'intervista riportata dal Messaggero, è quanto ha detto una testimone dell'omicidio di Colleferro.

A determinare il cambio di ipotesi di reato, aggravandolo, è stata la relazione che il medico legale Saverio Potenza ha consegnato al magistrato, in base alla quale Willy sarebbe deceduto per i violentissimi colpi inferti dagli aggressori che hanno agito con la consapevolezza di provocare lesioni mortali.