Sulle polemiche relative all'assunzione di medici non obiettori da parte della Regione Lazio è bene parlarci chiaro
Riportate successivamente, in merito alla polemica del bando dell'Ospedale San Camillo, vi sono le non contestabili considerazioni espresse dalla redazione di Democrazia Atea, denominazione che farà rizzare i capelli in testa a diverse persone, ma questo non sminuisce né sconfessa in alcun modo i fatti.
"Il Presidente della Regione Lazio ha deciso di indire un bando per assumere ginecologi non obiettori e il Consiglio dei ministri della monarchia extracomunitaria confinante, meglio nota come CEI, ha espresso parole di condanna iraconda.
I prìncipi di quella monarchia, in arte cardinali, si sono adirati perché hanno visto incrinare la loro vomitevole ingerenza che normalmente esercitano all’interno delle ASL italiane, consentendo soltanto a medici obiettori di fare carriera.
La ideologia cattolica dominante, tuttavia, ha contagiato gli stessi medici i quali sono stati indotti a credere che la non voluta unione di un ovulo e di uno spermatozoo, sia già "vita", e di conseguenza la donna che non desidera la gravidanza, non debba avere alcun diritto di essere assistita.
Insomma un ovulo e uno spermatozoo accidentalmente uniti, secondo l’ideologia cattolica, dovrebbero trovare tutela sanitaria negandola alla maternità consapevole. Tornando ai mantenuti del Vaticano, devono aver alzato il telefono per mettere sull’attenti il Ministro della salute che subito si è schierata con costoro.
Una subordinazione di tale fatta è più facile se il Ministro è finanche privo di cultura accademica, incapace di elaborare persino una campagna promozionale del suo dicastero, una miracolata della politica che ha bisogno di essere spalleggiata dalla casta cattolica, perché in un paese normale non occuperebbe di certo quell’incarico.
A nome dei mantenuti vaticani è intervenuto tale Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Conferenza episcopale, aggredendo il Presidente della Regione Lazio sostenendo che l’obiezione di coscienza è un diritto costituzionale. Questo tizio, che parla di diritto costituzionale con la stessa competenza che può avere un criceto, ha osato affermare, dunque, che l’obiezione di coscienza è un diritto costituzionale.
Qualcuno dovrebbe spiegargli che in questo caso, solo il diritto alla salute delle donne è un diritto primario e costituzionale, mentre l’obiezione dei cattolici è un diritto secondario e non costituzionale. E poi, dal momento che nella loro monarchia sono solo maschi, la smettessero di essere ossessionati da cosa debba o non debba fare una donna con il proprio utero, occupassero piuttosto il loro tempo parlando di prostata, potrebbe essergli più congeniale."
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