Nella sua ultima intervista al Corriere, Giuliano Pisapia aveva detto di non volersi rassegnare alla sconfitta e che avrebbe visto con favore un impegno diretto di Prodi, Letta e Veltroni.
Ogni volta che Pisapia apre bocca parla di alleanze per la vittoria. Eppure, da una persona che ha fama di essere intelligente e non banale, ci si aspetterebbe di sentire qualcosa di diverso. Le alleanze si fanno sui contenuti e sulla parola data agli elettori.
Nel centro sinistra, il tema principale dell'alleanza è non consegnare il Paese nelle mani della destra o dei populisti. Insomma, lo slogan è date il voto a noi altrimenti vincerà Berlusconi o Grillo.
Eppure a Pisapia, ma anche agli altri esponenti sia di Mdp che Sel dovrebbe aver insegnato qualcosa l'esperienza maturata dai 5 Stelle in questi anni. Le alleanze non le fanno perché non vogliono fare patti con chi, finora, i patti non li ha mai mantenuti. Un atteggiamento ridicolo e populista? Può essere... difficile poter dimostrare che lo sia o che non lo sia.
Quel che conta, però, è che in tal modo agli elettori si dà un preciso segnale che il Movimento subordina la vittoria elettorale ai contenuti e non i contenuti alla vittoria. Un particolare, in Italia, sicuramente rivoluzionario, visto che agli elettori di questo Paese viene prima di tutto chiesto il voto, poi che cosa ne venga fatto, da parte di molti politici, sembra un particolare di cui agli italiani non deve esser dato conto.
Quindi, perché la sinistra dovrebbe perder tempo a parlare con l'emissario di Renzi, identificato stavolta nella figura di Piero Fassino? Perché dovrebbe ascolatre gli appelli accorati Veltroni? Renzi dal 2014 governa il Paese - ultimamente per interposta persona - affidandosi a politiche di centro destra, compensate da bonus assegnati solo a chi gli garantisca il voto.
Perché una sinistra che si definisce tale dovrebbe allearsi con un clone in erba di Silvio Berlusconi? Perché perder tempo e regalare elettori ai 5 Stelle in questo altalenare in cerca di un'alleanza impossibile?
Ed un'alleanza elettorale potrebbe esser fatta solo sulla scia dell'approvazione dello Ius soli e di una legge sul fine vita prima della fine della legislatura?
E l'alleanza di Renzi con AP come può esser risolta? Senza dimenticare poi che Renzi potrebbe imbarcare pure Verdini con i verdiniani! E la questione della ridicola riforma del lavoro i cui effetti negativi esploderanno nel 2018 come può essere risolta nei contenuti di un'alleanza, quando Renzi la ritiene più o meno intoccabile? E quanto fatto finora da Minniti è ciò che un governo di sinistra vorrebbe fare?
Seppur pochi, già su questi argomenti tra Pd e Mdp/Sel/Civati ed altri esiste una totale divergenza di vedute. Ma di quale alleanza è possibile parlare?
Inoltre, perché poi un qualunque partito dovrebbe allearsi con il Pd, quando ormai quest'ultimo è in caduta libera nei sondaggi? L'ultimo rilevamento fatto il 13 novembre dall'istituto Ixè colloca i democratici al 23,8%, più o meno 7 punti in meno rispetto alla scorsa primavera. Nello stesso sondaggio Mdp e Sel sono al 6%... a cui aggiungere parte della percentuale del 4,1% indicata per altri partiti dell'area di centrosinistra.
Pertanto, perché continuare con questa inutile farsa? In ogni caso, non vincerebbero ugualmente, neppure alleandosi.