La NASA annuncia la scoperta di un nuovo sistema planetario a 40 anni luce dalla terra
È a "soli" 40 anni luce dalla Terra. Si tratta di un sistema solare il cui cuore è costituito dalla stella nana rossa Trappist-1, nella cui orbitano ruotano sette pianeti delle stesse dimensioni della terra, costitui da rocce e con una temperatura che può variare tra 0 e 100 gradi, rendendo così probabile la possibilità di acqua allo stato liquido.
Una scoperta di grandissimo interesse, per due motivi. Il primo è costituito dala distanza astronomica di questo sistema solare che è molto vicino alla terra, anche se tale vicinanza è solo relativa.
Infatti, non potendo ancora viaggiare alla velocità della luce, per raggiungere uno dei pianeti di Trappist-1 alla velocità di un aereo che viaggia intorno alla velocità del suono impiegheremmo 44 milioni di anni.
L'altro motivo, invece, ci dà un risultato più concreto perché adesso è dimostrabile che la vita nell'Universo è possibile.
Dei sette pianeti, tre delle "sette sorelle" della Terra si trovano nella cosiddetta fascia di abitabilità, ad una distanza tale dalla stella da consentire da far ragionevolmente suppore che sulla loro superficie l'acqua possa essere allo stato liquido, ingrediente fondamentale per lo sviluppo della vita.
Riassumendo, quello annunciato è un sistema planetario da record, perché allo stesso tempo ospita il maggior numero di pianeti come la Terra ed il maggior numero di pianeti nella zona abitabile.
Il risultato, ottenuto da un team internazionale di astronomi e pubblicato online su Nature, apre scenari completamente nuovi nella ricerca degli esopianeti e della vita nell'Universo.
Le osservazioni che hanno portato a questo risultato si devono all'utlizzo del telescopio orbitale Spitzer, le cui rivelazioni sono state confrontate con altri grandi telescopi in osservatori del nostro pianeta, tra cui TRAPPIST (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope), che ha dato il nome alla stella.
Si avvicina dunque la possibilità di scoprire che la vita si è sviluppata anche su altri corpi celesti, e questo aspetto potrebbe mettere buona parte delle religioni, in primis quella cristiana, in un possibile grande imbarazzo.