Nonostante la crisi politica sia risolta a metà, il premier Giuseppe Conte tira dritto per la sua strada. Oggi ha incontrato i sindacati per parlare di Recovery Plan.

Alla riunione, virtuale, oltre al presidente del Consiglio hanno partecipato in rappresentanza del governo anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli e in videocollegamento il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, la Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo e il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano.

Così, le parti sociali hanno commentato l'incontro.

Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale della UIL:"Condividiamo gli obiettivi generali del Piano e le missioni identificate. Abbiamo chiesto il coinvolgimento delle parti sociali nella fase di predisposizione e implementazione del Piano, attraverso dei tavoli di lavoro su ogni singola missione, allo scopo di definire un cronoprogramma degli impegni di spesa per monitorare l'efficace implementazione e gli impatti, soprattutto occupazionali. Crediamo nell'assoluta necessità di sviluppare parallelamente investimenti e riforme. Ci preoccupano alcuni aspetti ancora non definiti della governance e soprattutto il possibile ritorno nel prossimo futuro delle regole del patto di stabilità, che chiediamo venga definitivamente superato e accompagnato da una nuova politica economica. Ribadiamo infine la necessità di chiedere all'Europa il rifinanziamento dello Sure".

Annamaria Furlan, Segretario generale della CISL:"Condividiamo gli obiettivi e le scelte di sistema contenuti nel piano predisposto dal Governo sul Recovery Plan, coerenti con le indicazioni macro definite dall’Europa. Chiediamo la disponibilità del Governo ad approfondimenti sulle singole questioni anche per valutare i dettagli ed i risultati economici ed occupazionali attesi. Ma deve essere chiaro chi gestisce i progetti e come avviene concretamente l’attuazione degli investimenti.Bisogna avere un preciso cronoprogramma per monitorare l’attuazione di questi progetti, in modo da poter valutare e correggere passo passo eventualmente le cose che non funzionano" ha detto la leder della Cisl. "Per questo noi proponiamo che ci sia un tavolo di confronto permanente per il monitoraggio, la verifica, le accelerazioni degli interventi. Tutto ciò è anche necessario per valutare eventuali problematiche e le ripercussioni sulle questioni del lavoro, sulle opportunità della crescita, come migliorare la qualità complessiva della vita. Bisogna rendere stabile e sicuro il lavoro, nel rispetto delle procedure di legalità. Per questo noi riteniamo che nella governance del piano debbano essere presenti le parti sociali per valutare l’attuazione dei progetti e garantire il rispetto dei tempi. Siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte con senso di responsabilità. È importante stabilire un calendario di incontri per poter esaminare insieme i vari punti del piano per entrare nel merito dei progetti. Il Recovery Plan - ha ribadito Furlan -  è una occasione di sviluppo straordinaria ma anche una responsabilità straordinaria per tutti. Sulla capacità di rendere esecutivi questi progetti ci giochiamo tutti il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. L’attenzione e la vigilanza devono essere massimi. Abbiamo il tema del lavoro ma c’è anche il tema delle scelte industriali. La transizione ecologica non deve mettere in crisi il sistema produttivo ma anzi lo deve rilanciare e qualificare. Bisogna accompagnare questa fase con un lavoro comune perché questa trasformazione migliori la qualità della vita e del lavoro, non lasciando indietro nessuno. C’è tanto da fare insieme con senso di responsabilità, sapendo che la pandemia non è finita. Per questo bisogna recuperare lo spirito positivo ed il senso di responsabilità comune dei primi mesi della pandemia che ci ha consentito di varare i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro. È importante creare le condizioni migliori per il futuro ma bisogna gestire anche il presente. Per questo è fondamentale l’incontro annunciato dal Governo per la prossima settimana sul decreto ristori. Non possiamo immaginare che alla paura dei contagi si sommi anche la paura di non avere i necessari sussidi economici e peggio ancora i licenziamenti. Nessuno deve essere lasciato da solo a fronteggiare la pandemia che sappiamo non è affatto finita".

Maurizio Landini, Segretario generale della CGIL:"Nell’incontro di oggi con il governo abbiamo chiesto e ottenuto di entrare nel merito del Recovery plan. Di avviare nei prossimi giorni un confronto serrato sui contenuti del piano e delle diverse missioni, al fine di condividere i progetti da presentare a Bruxelles per dare lavoro stabile e di qualità ai giovani, alle donne e nel Mezzogiorno.La prossima settimana – ha aggiunto il numero uno del sindacato di Corso d’Italia – il governo incontrerà Cgil, Cisl e Uil sul nuovo decreto ristori.  In questa fase nessuno deve essere lasciato da solo ed è necessario prorogare il blocco dei licenziamenti. Il piano deve rappresentare anche una grande opportunità per avviare le riforme necessarie che servono al Paese (a partire dal lavoro, dal fisco, dalla p.a. e dalle pensioni). Nella pubblica amministrazione serve una vera riforma, utilizzando meglio le risorse che già ci sono e facendo assunzioni di giovani e nuove competenze. È necessaria – ha concluso Landini – una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali. Servono investimenti, pubblici e privati per creare nuova occupazione e sconfiggere la precarietà. E’ il momento di cambiare il modello di sviluppo nel rispetto dell’ambiente e costruire un modello sociale fondato sulla sanità pubblica e sul diritto alla conoscenza. Tutto questo si può realizzare solo con il coinvolgimento di tutto il mondo del lavoro, delle parti sociali e del Paese".