Il nuovo testo sulle Unioni Civili soddisfa le richieste dei cattolici?
Ieri il Governo, in tarda serata, ha presentato al Senato l'annunciato maxiemendamento sostitutivo del disegno di legge Cirinnà, su cui è stata anche posta la questione di fiducia.
Il nuovo emendamento, nella sostanza, stralcia dal disegno di legge esistente la questione della stepchild adoption ed il cosiddetto obbligo di fedeltà nelle unioni tra persone dello stesso sesso.
Altri punti che secondo molti continuano ad equiparare le unioni civili tra persone dello stesso sesso al matrimonio come l’obbligo di mantenimento in caso di separazione, la possibilità della “separazione lampo” e il cognome unico continuano ad essere ancora presenti anche nel testo del Governo.
Ed è proprio questo che non convince il mondo cattolico, nonostante la soddisfazione di alcuni schieramenti politici, come l'NCD, che dicono di rappresentarlo.
In me rito alla stepchild adoption, nel testo dell'emendamento è scritto che "resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti". Quindi, per il Governo, i giudici possono decidere di riconoscere l'adozione del figlio del partner in base alle norme già a loro disposizione. Cosa per altro già avvenuta. Quindi, lo stralcio della stepchild adoption appare solo una presa in giro, in quanto nella sostanza non cambierà nulla rispetto ad una situazione di fatto giuridicamente già assodata.
Ed inoltre, vanno pure ricordate le parole del capogruppo PD Zanda che ha detto che la stepchild adoption verrà comunque introdotta in un disegno di legge ad hoc, prima della fine della legislatura.
Le unioni civili, nel nuovo testo, vengono definite una "specifica formazione sociale", senza alcun riferimento ad articoli della Costituzione che potessero equipararle al matrimonio. Ma questo può essere sufficiente perché non siano effettivamente equiparabili ad un matrimonio?
Per molti rappresentanti dell'associazionismo cattolico la risposta è negativa, anche se non sembra che della stessa opinione siano membri del Senato appartenenti a NCD e AP, che finora avevano detto di rappresentare il punto di vista del mondo cattolico.
Il voto di fiducia, il cui esito al momento appare scontato a favore del nuovo testo presentato dal Governo, è previsto in serata.