Donald Trump non porta fortuna a quelli che lo hanno aiutato a diventare presidente degli Stati Uniti. L'ultimo, in ordine di tempo, a far le spese di aver cercato di agevolare Trump è stato il suo ex avvocato, Michael Cohen, condannato quest'oggi a 3 anni di carcere per aver mentito sui rapporti di Trump con la Russia, aver pagato il silenzio di due donne che affermavano di aver avuto rapporti sessuali con l'ex tycoon, pagamenti che sia Cohen sia l'accusa hanno detto esser stati fatti per volontà dell'attuale presidente degli Stati Uniti.

"È stata la mia cieca lealtà verso quest'uomo - ha dichiarato al giudice Cohen - che mi ha spinto a fare quel che ho fatto. ... Sentivo che era mio dovere coprire le sue malefatte", riferendosi a Donald Trump.

Il giudice distrettuale degli Stati Uniti che ha emesso il verdetto, William H. Pauley III, ha detto che Cohen meritava un po' di credito per aver scelto di dichiararsi colpevole e aver cooperato alle indagini federali sulla presunta attività svolta dai russi per influenzare le elezioni presidenziali del 2016, aggiungendo però che tutto ciò non poteva cancellare i reati commessi.

Da qui la condanna, in linea con quanto richiesto dai procuratori federali.

Anche se Cohen non è l'unico a dover subire conseguenze negative per aver aiutato Trump, è però il primo a coinvolgere ufficialmente l'attuale presidente in un reato penale giudicato tale da un tribunale.

Cohen, già lo scorso agosto, si era dichiarato colpevole di non aver dichiarato 1,4 milioni di dollari di tasse relative alle sue attività personali, di aver infranto le leggi che regolano i finanziamenti in campagna elettorale pagando, senza averlo dichiarato, il silenzio della pornostar Stormy Daniels e della modella di Playboy Karen McDougal in relazione ai rapporti sessuali avuti con Trump.

Successivamente, Cohen si era anche dichiarato colpevole di aver mentito al Congresso nascondendo che stava negoziando una proposta, durante le presidenziali, per la costruzione di un grattacielo Trump a Mosca. In precedenza aveva dichiarato che durante le presidenziali non vi erano stati rapporti commerciali tra Donald Trump e la Russia.

Da parte di Trump, finora nessun commento sulla sentenza, ma ieri, in relazione a Cohen e alle sue accuse aveva parlato di "fake news" aggiungendo...