Anche Save the Children ricorda l'11 ottobre, Giornata internazionale delle bambine, lanciando l'ennesimo allarme: ogni anno sono 12 milioni le spose bambine nel mondo.

12 milioni di bambine o ragazzine, più di 1 su 5, viene costretta a sposarsi prima di aver compiuto i 18 anni, e se in futuro si procederà ai ritmi attuali il loro numero potrebbe aumentare vertiginosamente.

Con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, nei giorni scorsi Save the Children ha inoltre lanciato una iniziativa sulla propria pagina Facebook invitando gli utenti a partecipare ad un misterioso matrimonio, quello di Aisha, senza fornire loro ulteriori dettagli.

Ma il matrimonio di Aisha, come è stato svelato oggi, oltre ad esser stato un matrimonio vero è anche stato tutt'altro che il coronamento di un sogno d'amore, bensì un vero e proprio incubo, un matrimonio forzato di cui è stata vittima una ragazza somala che all'epoca aveva solo 13 anni.


Secondo Save the Children, la relazione tra matrimoni precoci ed educazione è a doppio senso: se da un lato i matrimoni delle bambine rappresenta una delle cause principali dell'abbandono scolastico nei paesi più poveri, dall'altro le ragazze che non frequentano la scuola sono a maggior rischio di sposarsi precocemente. Questo perché molte vivono in ambienti insicuri e i genitori spesso pensano che far sposare le loro figlie rappresenti una forma di prevenzione da violenza o per proteggerle dallo stigma associato all'avere una relazione o rimanere incinta fuori dal matrimonio.

Negli ultimi dieci anni circa 25 milioni di matrimoni precoci sono stati evitati, tuttavia nessuno dei Paesi in via di sviluppo è in grado attualmente di raggiungere l'Obiettivo globale dell'Onu di porre fine alla pratica entro il 2030.

«Una nefasta combinazione tra due elementi, povertà e discriminazione di genere, fa sì che molte famiglie arrivino alla conclusione che per le loro figlie è meglio diventare mogli e madri invece di ricevere un'educazione – ha dichiarato Helle Thorning-Schmidt, Direttore generale di Save the Children International. - Quando una ragazza si sposa non viola i suoi diritti solo una volta, ma affronta conseguenze che durano tutta la vita. Sarà più soggetta ad abusi, avrà più possibilità di diventare madre prima di essere pronta fisicamente ed emotivamente e i suoi figli saranno più a rischio di morire prima del loro quinto compleanno.»

In Nepal, persiste il più alto tasso di matrimoni precoci in Asia sebbene la pratica sia illegale dal 1963. In quel Paese Save the Children ha portato avanti un'iniziativa che ha coinvolto governi locali, leader religiosi, comunità e ragazze, con varie iniziative di sensibilizzazione. Grazie a queste attività, il tasso di matrimoni precoci è diminuito dell'11% tra il 2015 e il 2017 nelle aree dove opera l'Organizzazione.

«Questo testimonia che cambiare gli atteggiamenti sociali è importante ed è per questo che abbiamo messo tanto impegno nel parlare con i leader religiosi, trasformandoli da ostacoli al cambiamento in partner, ottenendo in questo modo risultati incredibili. Due leader religiosi con cui abbiamo lavorato adesso pretendono che i genitori forniscano i certificati di nascita per provare che sia la sposa sia lo sposo abbiano raggiunto l'età legale prima di prendere in considerazione la possibilità di celebrare il matrimonio», ha raccontato Ned Onley, Direttore di Save the Children in Nepal.