"Aho. C'hanno visto arriva', ma nun so' stati'n grado de fermacce".

Ma con chi ce l'ha la premier Meloni nel commentare il voto alle Europee? Non si capisce. 

Po'raccia... tanto le era sembrata uno sberleffo alle opposizioni, che "Ggiorgia quella frase l'ha voluta pronunciare lo stesso, senza rendersi conto che lei è al governo da quasi due anni e che nei sondaggi alle europee il suo partito era dato ampiamente come favorito. 

E non bisogna neppur dimenticare la corsa dei servi nella gara a chi sia stato il più bravo nell'esaltare la "capa" o la "cara leader" che dir si voglia. Un esempio? Così il fedele Porro, ha celebrato il successo di Ggiorgia:

"È ufficiale: quello sbocciato il 25 settembre del 2022 tra Giorgia Meloni e gli italiani non è il solito flirt estivo, come i soliti detrattori avrebbero voluto far credere. Laddove ve ne fosse ancora il bisogno, è direttamente il risultato del voto europeo a confermarlo: quella tra il Presidente del Consiglio e gli elettori è una lunga storia d’amore destinata a durare ancora a lungo. Anzi, a distanza di 623 giorni dal 26% delle Politiche 2022, e di 596 giorni dalla nascita dell’esecutivo di centrodestra, Fratelli d’Italia continua a crescere nei consensi fino a sfiorare uno storico 29%, con un exploit personale di ‘Giorgia’ che ha superato i due milioni di voti di preferenza". 

Purtroppo per Ggiorgia e i suoi fedeli servitori, però, la realtà è un po' diversa e, a ben guardare, tutto questo gran successo non c'è stato, anzi...

In Italia, per le elezioni europee, sono andati a votare meno del 50% degli aventi diritto, complessivamente 23,2 milioni di persone. 

Tra i partiti della maggioranza, solo Forza Italia ha mantenuto lo stesso numero di voti ricevuti nel 2022 alle politiche, 2,2 milioni (grazie all'exploit della Sicilia dove ha ottenuto oltre il 23% dei consensi), mentre la Lega ne ha persi quasi 400mila, e Fratelli d'Italia ne ha persi addirittura 600mila! 

Qualcuno potrebbe dire che però ciò è spiegabile con il fatto che c'è andata meno gente a votare. Può esser vero, ma se questa è la giustificazione, allora finirebbe per diventare un boomerang... a favore di una parte delle opposizioni.

Infatti, al tracollo dei 5 Stelle, che hanno perso 2 milioni di voti, e a quello di Azione e Italia Viva, che complessivamente ne hanno persi 600mila, fa da contraltare il successo del PD che rispetto al 2022 ha guadagnato 300mila voti e quello di Alleanza Verdi Sinistra, che di voti ne ha guadagnati addirittura mezzo milione. 

Quindi, guardando ai numeri, l'esaltazione di Meloni e dei suoi Fratelli (e dei suoi parenti) appare alquanto fuori luogo, al pari di quella di Salvini, che vuol spacciare il 9% ottenuto con il supporto di un fanatico che ha fatto campagna elettorale esaltando i criminali di guerra della X MAS (come fatto da un neonazista della AfD che ha voluto esaltare le SS, salvo poi farsi da parte), come conseguenza della linea politica del suo partito. 

Naturalmente, Salvini e Meloni contano che sui media di regime (i 9/10 dell'informazione italiana) nessuno faccia questi banalissimi conti... e sarà di certo così. Pertanto, in pubblico, festeggeranno il più possibile come un successo la perdita di un milione di voti. Ma al chiuso, nelle proprie mura, i loro partiti saranno meno soddisfatti. Nessuno chiederà conto alla sorella di Ggiorgia della perdita dei consensi, ma è improbabile che nella Lega non venga presentato il conto a Salvini, con annessa richiesta di spiegazioni, al prossimo congresso. 

C'è da aggiungere anche che è difficile - se non impossibile - che i due comuni di Bari e Firenze, quelli oggetto del desiderio dei (post) fascisti, possano passare di mano. Infatti, anche se non al primo turno i candidati del centrosinistra hanno un margine tale da considerare la loro elezione come quasi certa.

Salvini e Meloni non hanno alcun motivo per festeggiare.