Finita la pandemia, tutti a casa. Da eroi a disoccupati, con una "riserva" di posti in futuri concorsi pari al 50%. Sono medici e infermieri che hanno deciso di arruolarsi per affrontare l'emergenza Covid e di restare in "ferma eccezionale" presso le forze armate.

C'è una disposizione che non lascia spazio a dubbi, dopo una serie di proroghe che scadranno il 30 giugno: «Ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 22 aprile 2023 numero 44 sono stati elaborati specifici elementi di programmazione volti alla predisposizione di attività concorsuali». La stessa nota specifica che «è stata prevista apposita riserva del 50% per il transito in servizio permanente del personale sanitario delle forze armate, reclutato a suo tempo per fronteggiare la pandemia». I bandi «dovrebbero essere pubblicati entro il mese di luglio 2023 a cura della direzione generale per il personale militare». La stessa nota invita comandi e vertici d'area a «informare il personale», sottolineando che «non saranno previste ulteriori proroghe alla ferma eccezionale».

Cosa che è anche comprensibile, dato che è stata dichiarata dall'Organizzazione mondiale della sanità la fine della pandemia, solo che medici e infermieri che hanno scelto l'arruolamento durante l'emergenza ora si ritrovano beffati.  

«C'era bisogno di noi - dice un infermiere - e non abbiamo esitato un attimo, abbiamo svolto il nostro servizio in un momento drammatico e questo è il ringraziamento che riceviamo».