Ormai è oltre un anno che in Italia è persistente l'allarme di 'fascismo' che arriva quotidianamente da esponenti e gruppi di sinistra.
Ma essere conservatori, liberali, cattolici o riformisti equivale ad essere 'fascisti'? E, soprattutto, ci si è chiesti cosa è il Fascismo nell'Era Digitale?

Sembrerebbe proprio di no, dato che il Fascismo consiste in un movimento fondato sull'organizzazione di gruppi militanti e sul sistematico attacco ad esponenti e sedi di partito, di giornali e di associazioni con lo scopo di pervenire all'occupazione delle posizioni chiave nell'amministrazione della società.

Un movimento che è fondato su "un'ideologia attivistica e antiteoretica, a fondamento mitico, ... che afferma il primato assoluto della nazione, intesa come comunità organica etnicamente omogenea, gerarchicamente organizzata in uno Stato corporativo". (Emilio Gentile)

Queste, infatti, furono le caratteristiche 'native' del fascismo italiano e del nazionalsocialismo tedesco, come lo furono del comunismo patriottico stalinista o del populismo peronista o del gauchismo castrista e ... come lo sono della autocrazia russa putinista.

Dunque, non necessariamente di destra o di sinistra nè conservatore o progressista, come ammise lo stesso Mussolini affermando che "il nostro programma concreto non è antitetico ed è piuttosto convergente con quello dei socialisti, per tutto ciò che riguarda la riorganizzazione tecnica, amministrativa e politica del nostro Paese." (Benito Mussolini, 19 agosto 1921 - Diario della Volontà)

Ed è questo che dovrebbe preoccuparci oggi.

Innanzitutto, riconoscere che, a parità di 'militanza', di 'rifiuto degli oppositori' e di 'amichettismo', non fa una grande differenza il sostituire alla definizione di 'nazione' termini come il 'proletariato' o genericamente il  'popolo' per indicare la "comunità organica etnicamente omogenea" identitaria di riferimento. 

Addirittura, nei Narcostati dove assieme alla 'nazione' c'è la 'familia' a fare da elemento identitario comunitario di riferimento. 

Soprattutto e peggio, dovremmo iniziare ad accorgerci che, sostituendo 'nazione' con 'followers', le Community social possono essere delle 'comunità organiche e omogenee' negli stili di vita, dove è sistematico l'attacco degli oppositori, dove si è 'seguaci' cioè militanti e dove il potere è distribuito con logiche 'amichettiste'.

Tra l'altro, a propostito di "un'ideologia attivistica e antiteoretica, a fondamento mitico", vale la pena di prendere atto che nella nostra società non si leggono più libri e prevale il fascino delle utopie. 

In questa luce è corretto e dovuto l'allarme per l'emergere di 'fascismi' nelle nostre società digitali, ma non sono solo quelli che furono riconosciuti nel Novecento.

Fascismi che oggi vanno ricercati dovunque ci sono 'seguaci', dove gli haters hanno campo libero, dove fanno carriera gli 'amichetti', dove la semplificazione prevale sul metodo.
E ai giorni nostri questa lista potrebbe essere lunga.