«Conosco la storia dei vostri paesi, forgiata con impegno, dedizione. Desidero, insieme a voi, rendere grazie a Dio per la fede e l’amore a Dio e ai fratelli più bisognosi, specialmente per l’amore che provate verso quanti sono scartati dalla società. La cultura dello scarto ci ha invaso sempre più. Desidero farmi partecipe delle vostre gioie, tristezze, difficoltà e speranze, e dirvi che non siete soli, che il Papa è con voi, che la Chiesa intera vi accoglie, che la Chiesa vi guarda.»
Con queste parole Papa Francesco ha introdotto il viaggio apostolico che dal 15 al 22 gennaio lo porterà prima in Cile e poi in Perù.
Il papa sudamericano in Sud America non può non essere considerata un'occasione di festa. Ma non per tutti. Venerdì, infatti, si sono registrati due attentati con bombe incendiarie contro le chiese di Emmanuel de Recoleta e di Cristo Vencedor di Peñalolén, nella parrocchia di Santa Isabella d’Ungheria, così come gli attacchi, neutralizzati, al santuario Cristo Pobre di Matucana e alla parrocchia di Jesús Maestro.
Evidentemente, non tutti sembrano condividere l'atmosfera di festa con cui il Cile prepara l'evento, a casa di una progressiva situazione di divisione sociale, dovuta ad uno sviluppo economico che non ha incluso tutti i settori della società.
Un recente studio realizzato da “Latinobarometro” ha indicato che solo il 36% dei cileni ha ancora fiducia nella Chiesa cattolica, registrando un abbassamento di 43 punti percentuali rispetto al 2010.
Un risultato decisamente negativo causato dal fatto che il Cile ha vissuto negli ultimi due anni una crisi generalizzata di disaffezione verso tutte le istituzioni, tra cui la Chiesa. Ma va anche riconosciuto che a tale risultato hanno contribuito anche gli scandali sessuali che l’hanno coinvolta. La visita del Papa potrà essere forse l'occasione per una spinta al rinnovamento e ad un'inversione di tendenza rispetto ai dati sopra riportati.
Un altro argomento "delicato" della visita riguarda la popolazione indigena del popolo dei mapuche di cui una parte rivendica il riconoscimento dei propri diritti tramite la lotta armata.
Già da quello che lo aspetta in Cile, anche questo viaggio di Bergoglio in Sud America presenta difficoltà non certo minori rispetto a quelle che gli erano prospettate in oriente.
Vedremo se la pace offerta dal Papa, espressa come motto di questa visita, saprà essere accolta e interpretata da tutti per creare la via necessaria alla giustizia.