In fondo, capire quello che accade nel Mediterraneo centrale (e non solo) non è complicato, anzi è molto semplice, come spiega in pochissime righe questo tweet della Open Arms:
Immaginate di rimanere tre giorni su una barca come questa. Senza acqua, senza cibo.
— Open Arms IT (@openarms_it) September 11, 2020
Senza nessuno che venga a soccorrervi.
Questo è il Mediterraneo, questa è l’Europa.#Europa #Med pic.twitter.com/y6PtvNG5ix
La Open Arms è di nuovo in mare per prestare soccorso alle persone in difficoltà in una nuova missione iniziata a settembre insieme ad un team di Emergency.
In questo momento, la nave della ong spagnola ha a bordo, in attesa di un porto di sbarco, 276 persone che, dopo le violenze e gli abusi subiti in Libia, non è sul ponte di una nave che dovrebbero essere abbandonate, ma in un luogo sicuro, tutelate dalle costituzioni democratiche, almeno così vengono definite, dei Paesi europei.
La scorsa notte, la Open Arms ha assistito una barca da 3 giorni alla deriva con a bordo donne e bambini, senza acqua né cibo. Malta e Italia, allertate, non erano intervenute per 24 ore. La presenza della Open Arms ha costretto l'Italia a far giungere sul posto una unità della Guardia Costiera per portare i naufraghi a Lampedusa.
Ma le stesse autorità italiane hanno bloccato a terra l'aereo Moonbird di Sea-Watch che operava sopra il Mediterraneo centrale per avvistare e segnalare la presenza di imbarcazioni in difficoltà. Cosa succederà a chi si trova in mezzo al mare, in cerca d'aiuto, se a Moonbird non verrà permesso di riprendere il volo?
Il nostro aereo #Moonbird è bloccato a terra per volontà del governo italiano.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) September 11, 2020
Cosa succederà se non gli verrà permesso di riprendere il volo?
Il buco nero in cui si sta trasformando il #Mediterraneo perderà un altro testimone di morti e respingimenti illegali.#FreeMoonbird pic.twitter.com/1zDy3OEC49