Chissà se la sobrietà (in senso ironico) di Jean Claude Juncker, la logica elementare del giovane Matteo Renzi, la "cecagna" sorniona di Paolo Gentiloni, la fede in una realtà già scritta della luterana Merkel, solo per citare alcuni dei leader europei, finiranno per essere almeno scalfite dall'appello denuncia di Medici Senza Frontiere - indirizzato al presidente del Consiglio italiano - che accusa le istituzioni dell’Unione Europea e quelle degli Stati membri di causare, per le politiche messe in atto, atroci sofferenze ai migranti presenti in Libia.

"Il dramma che migranti e rifugiati stanno vivendo in Libia dovrebbe scioccare la coscienza collettiva dei cittadini e dei leader dell’Europa - è riportato nella lettera a firma della dott.ssa Joanne Liu, presidente internazionale di MSF, e di Loris De Filippi, presidente di MSF in Italia. - Accecati dall’obiettivo di tenere le persone fuori dall’Europa, le politiche e i finanziamenti europei stanno contribuendo a fermare i barconi in partenza dalla Libia, ma in questo modo non fanno che alimentare un sistema criminale di abusi."

L'Italia e l'orgoglioso ministro dell'Interno Minniti si sono auto esaltati per il piano messo in atto da quest'ultimo, che ha affidato alla guardia costiera libica il compito di sparare sulle Ong che dovessereo incrociare anche in acque internazionali e di infoltire il numero delle persone nei centri di detenzione libici, oltre a finanziare i capi delle tribù costiere del pèaese nordafricano per evitare che la loro gente continui a trasportare migranti in mare.

In fondo, il piano di Minniti - approvato dal Partito Democratico, dal governo Gentiloni e dall'Europa tutta - prevede che i migranti siano contenuti in Africa. Che cosa accade loro è sintetizzato da un semplice e banale "me ne frego", espressione che negli ultimi tempi in Italia sta tornando sempre più di moda, se non nelle parole di certo nei fatti.


"La detenzione di migranti e rifugiati in Libia - è scritto nell'appelo denuncia di MSF - è vergognosa. Dobbiamo avere il coraggio di chiamarla per quello che realmente è: un’attività fiorente che lucra su rapimenti, torture ed estorsioni. Le persone sono trattate come merci da sfruttare. Ammassate in stanze buie e sudicie, prive di ventilazione, costrette a vivere una sopra l’altra. Le donne vengono violentate e poi obbligate a chiamare le proprie famiglie e chiedere soldi per essere liberate. La loro disperazione è sconvolgente."

E l'Europa, dopo aver contribuito, non certo da sola, a questa situazione sfruttando le risorse naturali dell'Africa, finanziando dittatori locali che hanno pensato al loro benessere e non a quello del popolo che avrebbero dovuto amministrare, fornendo loro armi per mantenersi al potere, dovrebbe adesso sorprendersi per quello che ha contribuito a provocare?

"La riduzione delle partenze dalle coste libiche è stata celebrata come un successo nel prevenire le morti in mare e combattere le reti di trafficanti. Ma per MSF questa celebrazione è da considerarsi nella migliore delle ipotesi pura ipocrisia o, nella peggiore, cinica complicità con il business criminale che riduce gli esseri umani a mercanzia nelle mani dei trafficanti.

Chi è davvero complice dei trafficanti: chi cerca di salvare vite umane oppure chi consente che le persone vengano trattate come merci da cui trarre profitto? La Libia è solo l’esempio più recente ed estremo di politiche migratorie europee che da diversi anni hanno come principale obiettivo quello di allontanare le persone dalla nostra vista. Tutto questo toglie qualunque alternativa alle persone che cercano modi sicuri e legali di raggiungere l’Europa e le spinge sempre più in quelle reti di trafficanti che i leader europei dichiarano insistentemente di voler smantellare."

La via d'uscita momentanea a tutto questo? "Le persone intrappolate in queste condizioni da incubo devono poter accedere a protezione, asilo e quando possibile a migliori procedure di rimpatrio volontario. Hanno bisogno di un’uscita di emergenza verso la sicurezza, attraverso canali sicuri e legali. ... Permettere che esseri umani siano destinati a subire stupri, torture e schiavitù è davvero il prezzo che, per fermare i flussi, i governi europei sono disposti a pagare?"

Questo il testo completo della lettera pubblicata da Medici Senza Frontiere