In Libano i cercapersone hanno improvvisamente iniziato ad esplodere: finora 9 i morti e circa 2.750 i feriti
Il bilancio, probabilmente provvisorio, fornito dal ministro della Salute libanese Firas al-Abyad relativo alle esplosioni dei cercapersone avvenute simultaneamente in Libano è di quasi 3mila vittime: 9 persone uccise e circa 2.750 ferite, decine sarebbero in condizioni critiche.
La maggior parte delle ferite sono o al viso, soprattutto agli occhi, o alle mani, o all'addome. La distribuzione geografica dei feriti è ampia e comprende la periferia sud di Beirut, il sud del Libano e la valle della Bekaa.
Nonostante ciò, gli ospedali sono stati in grado di indirizzare e selezionare i pazienti in modo che nessuno degli ospedali del Paese venisse "sopraffatto".
Si è trattato di un attacco informatico che avrebbe interessato alcuni tipi di cercapersone che nel primo pomeriggio hanno iniziato a squillare e sono poi esplosi, quando le persone hanno cercato di leggere il messaggio loro inviato.
Nessun dubbio sulla responsabilità di quanto accaduto da parte di Hezbollah:
"Dopo aver esaminato tutti i fatti, i dati attuali e le informazioni disponibili sull'attacco che ha avuto luogo questo pomeriggio, riteniamo il nemico israeliano pienamente responsabile di questa aggressione criminale che ha preso di mira anche i civili", ha affermato il gruppo. Hezbollah ha dichiarato che continuerà a sostenere la resistenza palestinese e ha aggiunto che "il nemico traditore e criminale sarà certamente punito per questo atto aggressivo".
Il ministro dell'Informazione libanese, Ziad Makary, ha affermato che il governo condanna quella che ha definito una "aggressione criminale israeliana, che costituisce una pericolosa violazione della sovranità del Libano. La priorità principale del Libano è porre fine agli attacchi israeliani che prendono di mira la vita e i mezzi di sostentamento dei nostri cittadini. Questi crimini sono responsabilità della comunità internazionale".
Naturalmente, nessuna rivendicazione da parte di Israele di quello che, nei fatti, è un attacco terroristico a tutti gli effetti oltre che una palese violazione della sovranità nazionale libanese.
Gli Stati Uniti, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha tenuto a precisare che Washington di quanto accaduto non ne sapeva nulla: non è stata informata e tantomeno coinvolta:
"Gli USA non sono stati coinvolti. Gli USA non erano a conoscenza di questo incidente in anticipo e stiamo raccogliendo informazioni, allo stesso modo in cui i giornalisti in tutto il mondo raccolgono notizie su quanto sia accaduto".
È evidente che Israele adesso speri in una dura risposta di Hezbollah per poi sostenere di esser dovuto entrare in guerra per rispondere all'aggressione ricevuta.
È il teatro dell'assurdo, conseguenza dell'impunità che finora è stata concessa ad uno Stato canaglia come lo Stato ebraico.