Più si avvicina la data delle presidenziali, più aumenta la consapevolezza dello svantaggio nei confronti di Biden, più Trump fa ricorso a decisioni e dichiarazioni sempre più radicali, in modo da serrare le fila del proprio elettorato, cercando di convincerlo, ogni giorno che passa, che i democratici non sono avversari ma nemici.

E dopo essersi inventato che il voto per posta, che negli Stati Uniti è utilizzato da... sempre, per queste presidenziali sarebbe stato una specie di cavallo di Troia per organizzare veri e propri brogli elettorali, mercoledì Trump ha dichiarato di non essere certo che accetterà il risultato delle urne qualunque sia, così come un normale e sereno passaggio dei poteri dopo il voto del 3 novembre, aggiungendo di voler vedere prima quello che succede.

Stavolta, però, persino il leader repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Trump, dicendo che "il vincitore delle elezioni del 3 novembre entrerà in carica il 20 gennaio e ci sarà una transizione ordinata, proprio come è avvenuto ogni quattro anni dal 1792".

E sabato, in barba al fatto che quattro anni fa Obama lasciò al suo successore la nomina di un nuovo giudice della Corte Suprema, Trump nominerà la sostituta (ha già anticipato che sarà una donna) della giudice Ruth Bader Ginsburg, una liberal deceduta una settimana fa, in modo che il numero di giudici conservatori alla Corte Suprema possa diventare di 6 a 3.

Intanto nell'ennesimo libro su Trump in uscita in questi giorni, "White House, Inc.", l'autore Dan Alexander, un giornalista della rivista Forbes, sostiene che Trump ha cercato di utilizzare il mandato presidenziale come un'occasione per aumentare il proprio business, creando un enorme conflitto di interessi. 

Qualcuno ricorda perché Berlusconi venisse criticato quando era presidente del Consiglio?