Oggi in Consiglio regionale abbiamo assistito a prese di posizioni del tutto strumentali, nella discussione di una mozione presentata dal consigliere Stella di Forza Italia sui temi del sistema aeroportuale toscano. Il Pd è stato accusato di voler riportare la Toscana 20 anni indietro, rimettendo in discussione la decisione di portare a compimento il potenziamento programmato degli aeroporti di Firenze e Pisa. In realtà, è proprio questo modo di fare politica che ci riporta indietro di venti anni. Nel Piano Regionale di Sviluppo e nel Piano Regionale Integrato delle infrastrutture e mobilità è previsto lo sviluppo di Peretola e di Pisa ed è previsto anche nel Piano Nazionale degli Aeroporti, che è legge dello Stato. Il Pd è più che mai convinto di tenere fede agli impegni presi con i suoi elettori.

Questa la dichiarazione del 24 marzo dei consiglieri Pd alla Regione Toscana dopo le accuse degli "alleati" di Italia Viva in seguito a due votazioni che un paio di giorni fa hanno visto uniti dalla stessa parte Pd e Lega. In particolare, la "strana coppia", come è stata definita da Italia Viva, non ha votato la mozione del capogruppo di Forza Italia , Marco Stella, che impegnava "la giunta a proseguire sulla strada del potenziamento dell'aeroporto Vespucci". 

Per i renziani la pista da 2.400 metri parallela all'A11 per incrementare il traffico dell'aeroporto Vespucci è una questione di vita o di morte, nonostante la sua realizzazione, ogni giorno che passa, sia sempre più utopica per due motivi. 

Il primo riguarda la Toscana Aeroporti, la società che gestisce gli scali di Firenze e Pisa, che dovrebbe metter nella realizzazione del progetto i soldi che al momento non ha e che non sembra in grado di poter avere neppure in futuro. Il secondo riguarda la Valutazione di impatto ambientale che il Tar ha già bocciato. 

"Il 28 novembre 2019 - riporta il Tirreno - il Consiglio di Stato ha messo una pietra tombale sulla Via che sdoganava la costruzione della pista di Peretola prevedendo opere di enorme impatto sull’ambiente e sul paesaggio, come segnalato dai Comuni della Piana e dai vari comitati civici: fra questi, lo spostamento di un tratto del Fosso Reale, il sotto-attraversamento dell’autostrada A11 e la rilocalizzazione del lago di Peretola. Non a caso, già il Tar Toscana aveva annullato il parere favorevole alla Valutazione di impatto ambientale, ravvisando «un difetto di istruttoria e di irragionevolezza» nel procedimento. Senza essere troppo tecnici, il Tar aveva osservato (fra l’altro) che la verifica del rispetto di una serie di condizioni (a tutela dell’ambiente, del paesaggio) «non è stata demandata ai due ministeri che hanno emesso il provvedimento di Via, ma a un organismo a composizione mista dove è presente (con diritto di voto) lo stesso proponente Enac e (senza diritto di voto) la società Toscana Aeroporti». Che non vota, ma vigila che tutto vada come dovrebbe andare".

Che cosa vuol fare allora il Pd? Togliere 400 metri al progetto appoggiato dai renziani e realizzare una pista da 2.000 metri, molto meno costosa, che consentirebbe voli da Firenze in tutta Europa, creando così  uno scalo più integrabile con Pisa che ha piste più ampie, adatte ai voli intercontinentali. Una soluzione che oltretutto eviterebbe di perdere altri anni per ottenere una Valutazione di impatto ambientale quasi impossibile da rilasciare viste le caratteristiche del territorio.

Inoltre, ci sarebbe poi la Tav proposta da Letta tra Firenze e Pisa che collegherebbe in una ventina di minuti le due città e di conseguenza anche i due aeroporti.

Il problema, però, è che una soluzione tecnica per risolvere una situazione di impasse è diventata una questione politica tra i renziani e il Pd di Letta che, rispetto a Zingaretti, non pare avere alcuna voglia di accettare supinamente le macchinazioni di Renzi e dei suoi "assistiti", per i quali l'interesse pubblico, al di là di ciò che dichiarano, non sembra essere mai preminente.