Oggi era il giorno dell'annuale appuntamendo di Pontida. Salvini ha arringato la propria gente, definita una marea, dando indicazioni importanti (tra vaffa... prendetevelo nel... e cretini distribuiti in buona dose) su quello che sarà il futuro del partito, la sua politica e le sue alleanze.

Un po' complicato, a dire il vero, fare il riassunto di ciò che Salvini ha detto, sia perché non ha seguito un testo scritto ed ha parlato a braccio, sia perché in relazione ad ogni argomento trattato ha aperto un inciso, prendendo per la tangente. In ogni caso, i principali temi che il segretario della Lega ha preso in esame sono stati il programma di governo, le alleanze, l'indipendenza dall'Europa, gli avversari politici.

Per quanto riguarda programma di governo e alleanze, il segretario della Lega ha affermato che il suo partito non sarà più servo di Berlusconi. In futuro, mai più accordi al ribasso che darebbero come risultato alle urne un misero 4% per avere poi in cambio 20 parlamentari. D'ora in avanti, la Lega farà accordi elettorali solo nel caso che gli altri accettino le loro condizioni: cancellazione della Legge Fornero, cancellazione degli studi di settore, tassa unica al 15%, giudici eletti dal popolo, istituzione di concorsi nazionali con graduatorie regionali, stipendi differenziati ed adeguati in base alle zone di residenza...

Questi i prinicipali punti espressi. E con chi potranno essere realizzati? Sulla base di quanto Matteo Salvini ha dichiarato, non sarà la Lega a cercare alleanze, ma dovranno essere gli altri ad allearsi con la Lega accettando il programma elencato in precedenza.

E se non sarà possibile sapere chi saranno gli alleati, è già sicuro chi saranno invece gli esclusi: Alfano, Casini, Cicchitto, Miccichè... solo per citarne alcuni, non potranno mai più, in futuro, far parte di un'allenza con la Lega.



Oltre al programma di governo, Salvini ha anche indicato una nuova forma di Stato costituito da un numero ristretto di macro-regioni unite tramite il federalismo. Citando Miglio, il paese sta insieme con il federalismo, insieme nella diversità. E per dare un esempio concreto della nuova forma di Stato, i prefetti verranno mandati a casa, perché i loro compiti saranno presi dai sindaci.

Parlando di Stato, ovviamente, il discorso non poteva non coinvolgere l'Europa. Qui Salvini ha celebrato gli Stati che hanno fatto e faranno referendum per uscire dall'UE e referendum per decidere se seguire o meno le politiche indicate dall'Unione come, ad esempio, il referendum ungherese del 2 ottobre sull'accoglimento o meno dei migranti.

Per Salvini, l'Europa è un progetto criminale di pulizia etnica. L'euro è il più grande esperimento criminale degli ultinmi anni. La finalità è quella di un omicidio di massa dei popoli europei a favore degli immigrati che sono chiamati a sostituirli e che verranno fatti lavorare a 3 euro l'ora. Ed a questo va aggiunta anche la perdita dell'identità culturale con l'Islam che diventa un pericolo: «Vedere un imam in chiesa mi fa pena. E' un tradimento.»

Secondo Salvini, Bruxelles, Berlino, Francoforte, Strasburgo comandano in Italia. Quindi, va ripresa la libertà dall'Europa e da tutti i burocrati e i finanzieri, dalla Merkel a Soros!

E parlando d'Europa, gioco forza anche parlare di Matteo Renzi, definito un burattino, un servo, uno schiavo... «Renzi non conta un cazzo in Europa.» E per mandare a casa Renzi il prima possibile il referendum è un'occasione, la prima opportunità a disposizione.

Salvini è stato critico nei confronti del Governo in relazione alla vicenda delle banche e a quella delle pensioni: «Andare in pensione dopo aver pagato i contributi per 40 anni è un diritto, mentre per il governo del fertility day c'è l'APE, con i contributi da ripagare alle banche. Sapete dove se la devono infilare l'APE?»

E a proposito del fertility day, che in Lombardia sarebbe stato chiamato «el dì della ciulata», il segretario della Lega ha ricordato ai «cretini di Roma» che è lo Stato ladro che impedisce alle donne di fare figli a causa delle politiche che impediscono un reddito certo e sufficiente a dare la sicurezza necessaria alle coppie per decidere di metter su famiglia.

E prima di congedare i presenti, Salvini ha preteso che si prendessero per mano l'un con l'altro e, a quel punto, ha chiesto loro, usando termini cari anche a Renzi, se fossero pronti a conquistare libertà e futuro: «Siete pronti?» I presenti hanno risposto di sì.