In Germania la Chiesa stanzia 40 milioni di euro per le vittime. Ma in Italia la Cei non vuole parlare di risarcimenti.
«Vogliamo rendere un sincero omaggio a coloro che sono stati vittime di abusi durante la loro infanzia e hanno osato dare voce al silenzio», ha dichiarato il capo della commissione, lo psichiatra infantile Pedro Strecht. «Sono molto più di una statistica».
La maggior parte degli autori - il 77% - erano sacerdoti e la maggior parte delle vittime erano di sesso maschile, ha detto Strecht, aggiungendo che sono stati abusati nelle scuole cattoliche, nelle case dei sacerdoti, nei confessionali e in altri luoghi.
Jose Ornelas, capo della Conferenza episcopale, ha assistito alla presentazione del rapporto finale affermando che la Chiesa è pronta a «prendere misure appropriate». Secondo la Reuters la commissione ha iniziato il suo lavoro nel gennaio dello scorso anno dopo che un rapporto in Francia aveva rivelato che circa 3.000 sacerdoti e funzionari religiosi si erano macchiati di reati sessuali su oltre 200.000 bambini.
Mentre in Italia la trasparenza della Chiesa sulla gestione dei casi di abusi sessuali è praticamente a zero, il Portogallo ha reso noto i risultati di una indagine storica sul fenomeno nell'arco degli ultimi 70 anni da parte di un pool di esperti totalmente indipendenti dalla conferenza episcopale. In Portogallo hanno calcolato che sono almeno 4.815 i minori ad aver subito molestie e abusi sessuali da parte di sacerdoti negli ultimi 70 anni. Nel rapporto finale vengono elencati e illustrati tutti i criteri utilizzati.
La commissione portoghese, che si dichiara indipendente, è stata finanziata dalla Chiesa cattolica. Alla domanda di Reuters del dicembre 2021 se questo potesse rappresentare una minaccia per l'indipendenza della commissione, Strecht ha risposto che sarebbe stato il primo ad andarsene e a denunciare se la Chiesa fosse intervenuta nel processo.
E mentre la Cei frena sulle commissioni d'inchiesta le vittime si organizzano: on-line il primo database sui pedofili italiani.