Sono 884 le pagine di una nuova inchiesta che vede nuovamente la Chiesa cattolica negli Stati Uniti al centro di uno scandalo di abusi sessuali nei confronti di bambini e bambine.

L'indagine, durata due anni e condotta dal procuratore generale Josh Shapiro, riguarda le diocesi dello Stato della Pennsylvania e fatti che dimostrano che tali abusi sono durati per ben 70 anni e sono stati compiuti da più di 300 persone appartenenti al clero.

Come già era accaduto a Boston, anche nelle diocesi della Pennsylvania era stata scelta la strada del silenzio. Nascondere i fatti, convincere a tacere le vittime e trasferire i sacerdoti colpevoli degli abusi. Strada che, naturalmente, ha avuto come unica consegeuenza quella di far continuare gli abusi in altre parrocchie.

E per commettere i loro abusi, i preti usavano la fede come arma di ricatto, convincendo le giovani vittime che quanto fosse loro imposto era richiesto dalla pratica religiosa, probabilmente per la salvezza delle loro anime.

Nell'inchiesta sono indicate in un migliaio le vittime, ma si presume che il loro numero sia più alto.

"È doloroso per chiunque lo legga, in particolare per i sopravvissuti agli abusi sessuali e per le loro famiglie - si dichiara in una nota della diocesi di Filadelfia. - Siamo profondamente dispiaciuti per il loro dolore e rimaniamo sulla via della guarigione".

Il vescovo di Pittsburgh ha detto che su nessun punto si "sminuirà il dolore che è sorto".

Tutte le otto diocesi della Pennsylvania sono state coinvolte dallo scandalo, sei direttamente nell'inchiesta del procuratore Shapiro, mentre due erano già state oggetto di precedenti indagini.

La diocesi di Scranton ha pubblicato sul proprio sito i nomi di 70 colpevoli di abusi, tra sacerdoti e laici, comprese persone che non sono menzionate nel rapporto del Grand Giurì.

Anche la diocesi di Erie ha seguito lo stesso esempio, indicando 65 nomi, tra cui quelli di una donna e di un vescovo. Il vescovo di Erie, mons. Lawrence Persico, ha scritto direttamente alle vittime degli abusi.

Il vescovo di Harrisburg, Ronald W. Gainer. ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma l'impegno a "proseguire e a intensificare i cambiamenti positivi per garantire che tali atrocità non si ripetano mai più. Voglio che i bambini, i genitori, i parrocchiani, gli studenti, il personale, il clero e il pubblico sappiano che le nostre Chiese e scuole sono sicure; non c'è niente che prendiamo più sul serio della protezione di coloro che entrano attraverso le nostre porte".