Esteri

Inizia la missione italiana in Libia, ma il governo di Tripoli non è d'accordo

Dopo che il Parlamento italiano ha dato l'ok alla decisione del Governo di inviare navi e uomini ad operare in Libia in contrasto al traffico di esseri umani, la missione ufficiale dei mezzi già comunque impeganti in Mare nostro, è iniziata quest'oggi.

Governo e prlamento hanno ricordato che la missione viene effettuata in seguito a formale richiesto da parte del governo libico. L'Italia non ha deciso autonomamente, è stato il governoi ibico a chiederlo. Ma il governo libico a cui Gentiloni e la maggioranza in Parlamento si riferivano è quello di Tripoli, o meglio solo quello guidato da Fayez al-Sarraj.

Le istituzioni italiane, all'opinione pubblica del proprio Paese, si sono stranamente dimenticate di ricordare che in Libia esiste anche un altro governo, al di là che l'Italia lo riconosca o meno, ed è quello di Tobruk.

Il parlamento libico di Tobruk, a differenza di quello di Tripoli, ha invece condannato la missione navale italiana, indicando la presenza di navi della nostra marina in acque libiche come una violazione della sovranità nazionale.

Per questo motivo, il generale Khalifa Haftar, capo dell’Esercito nazionale libico, avrebbe ordinato all’Aeronautica militare e alla Marina che fanno riferimento al governo di Tobruk di intercettare ogni imbarcazione straniera in acque libiche, ad eccezione di quelle commerciali.

Nel frattempo la Camera dei rappresentanti di Tripoli avrebbe anche sollecitato un intervento delle Nazioni Unite per scongiurare una crisi con l’Italia.

Autore Vittorio Barnetti
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